> > Covid: famiglie vittime, 'richiesta archiviazione Conte e Speranza &egra...

Covid: famiglie vittime, 'richiesta archiviazione Conte e Speranza è traditi nostri cari'

default featured image 3 1200x900

Milano, 29 mag. (Adnkronos) - "Questa non è giustizia, con questa richiesta è stata tradita per l'ennesima volta la memoria dei nostri cari e il loro sacrificio". I familiari dell'associazione #Sereniesempreuniti, che riunisce le famiglie vittime del Covid, commenta...

Milano, 29 mag. (Adnkronos) – "Questa non è giustizia, con questa richiesta è stata tradita per l'ennesima volta la memoria dei nostri cari e il loro sacrificio". I familiari dell'associazione #Sereniesempreuniti, che riunisce le famiglie vittime del Covid, commentano così la notizia che la procura di Brescia ha chiesto al tribunale dei Ministri di archiviare l'indagine nei confronti dell'ex premier Giuseppe Conte e dell'ex ministro della Sanità Roberto Speranza indagati a Bergamo per la gestione della prima ondata della pandemia.

"Ricordiamo che la procura di Bergamo, partendo anche dai nostri esposti, ha lavorato 3 anni a questa maxi indagine che coinvolge politici e funzionari a tutti i livelli. Le responsabilità accertate che hanno causato le morti dei nostri cari sono inconfutabili. Anche noi, con i nostri legali, da tre anni ci battiamo per fare memoria e per ottenere la verità. Ora toccherà al Tribunale dei Ministri esprimersi: la questione non è chiusa, confidiamo nella presa di coscienza di quanto accaduto, perché il Covid19 non è stato uno tsunami come ci vogliono far credere: molte morti si sarebbero dovute evitare e qualcuno è responsabile di ciò" si sottolinea nel comunicato.

Il team dei legali (avvocati Consuelo Locati, Giovanni Benedetto, Luca Berni, Piero Pasini, Alessandro Pedone) attendono ora la decisione del Tribunale dei Ministri e "di capire le motivazioni della richiesta avanzata dalla procura di Brescia soprattutto a fronte delle evidenze documentali contestualizzate in un'indagine di tre anni espletata in modo approfondito e coraggioso dalla procura di Bergamo. Come figlia di una vittima – conclude l'avvocata Locati – personalmente sento questa richiesta poco rispettosa, sotto il profilo squisitamente umano, della memoria delle vittime e dei familiari sopravvissuti che chiedono che la verità emerga all'esito di un procedimento in contraddittorio, come prevede peraltro un ordinamento democratico".