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Covid: fase 2 vaccino Sanofi-Gsk, 'forti risposte in adulti di ogni età'

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Milano, 17 mag. (Adnkronos Salute) - Risultati positivi in fase clinica 2 per il candidato vaccino anti-Covid ricombinante adiuvato della francese Sanofi e della britannica GlaxoSmithKline, che ha dimostrato di produrre "una forte risposta immunitaria negli adulti di tutte le fasce d'et&ag...

Milano, 17 mag. (Adnkronos Salute) – Risultati positivi in fase clinica 2 per il candidato vaccino anti-Covid ricombinante adiuvato della francese Sanofi e della britannica GlaxoSmithKline, che ha dimostrato di produrre "una forte risposta immunitaria negli adulti di tutte le fasce d'età". Lo annunciano le due aziende, che prevedono di avviare la sperimentazione di fase 3 "nelle prossime settimane". Il via libera è atteso "nel quarto trimestre 2021".

Il trial di fase 2, iniziato nel febbraio scorso, ha arruolato 722 volontari in Usa e Honduras. I dati intermedi indicano "una sieroconversione dal 95% al ​​100% dopo la seconda iniezione in tutti i gruppi di età (da 18 a 95 anni) e con tutte le dosi" testate, a fronte di una "tollerabilità accettabile, senza problemi di sicurezza. Nel complesso – si legge in una nota congiunta di Sanofi e Gsk – il candidato vaccino ha suscitato forti livelli di anticorpi neutralizzanti, paragonabili a quelli generati dall'infezione naturale, con livelli più elevati osservati negli adulti più giovani (18-59 anni). Dopo una singola iniezione", il prodotto-scudo ha indotto "alti livelli di anticorpi neutralizzanti nei partecipanti con evidenza di una precedente infezione da Sars-CoV-2, suggerendo un forte potenziale di sviluppo" del candidato come "vaccino di richiamo".

Lo studio di fase 3 recluterà più di 35mila adulti in un'ampia serie di Paesi e valuterà l'efficacia di due formulazioni di vaccino, includendo le varianti di coronavirus D614 (Wuhan) e B.1.351 (sudafricana), precisano i due partner. Parallelamente, le due compagnie intendono condurre "studi di richiamo con varie formulazioni" contro più "varianti, al fine di valutare la capacità di una dose inferiore del vaccino di generare una forte risposta di richiamo, indipendentemente dalla piattaforma vaccinale iniziale ricevuta".