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Covid, focolaio in una fabbrica di Teramo: 22 lavoratori positivi

Fabbrica

Nella fabbrica Carbotech Srl di Martinsicuro a Teramo è scoppiato un focolaio Covid. Ci sono 22 dipendenti positivi su circa 80.

Nella fabbrica della Carbotech Srl di Martinsicuro, in provincia di Teramo, è scoppiato un focolaio di Covid-19. Ventidue operai e dirigenti sono risultati positivi al Coronavirus dopo una serie di test effettuati nei giorni scorsi. Si tratta di una delle tre fabbriche in Europa specializzate nella produzione di spazzole in grafite per l’industria automobilistica.

Focolaio in una fabbrica

Il focolaio è stato segnalato alle autorità sanitarie lunedì 29 marzo 2021 e dopo i primi casi di positività è stato ordinato a tutti i dipendenti di sottoporsi ad un tampone. Nella fabbrica lavorano poco più di 80 persone e oltre un quarto sono risultate positive al Covid-19. La maggior parte di queste persone sono operai, ma sono stati infettati anche alcuni dirigenti dello stabilimento. Resta solo da capire da dove è nato questo focolaio. L’Asl di Teramo, intanto, ha comunicato che i dipendenti, con i relativi congiunti, verranno sottoposti ad un nuovo tampone molecolare nel pomeriggio di oggi 31 marzo 2021. Giampiero Dozzi, segretario generale della Filctem, categoria della CGIL che rappresenta i lavoratori del comparto chimico, tessile, energetico e manifatturiero, ha confermato a Fanpage.it l’esistenza di questo focolaio in fabbrica. “I miei due delegati alla Carbotech mi hanno comunicato ieri sera la presenza di una ventina di positivi al coronavirus. Non ho ancora avuto modo di interloquire con l’azienda e lo farò presto, ma mi sembra evidente che qualcosa non ha funzionato e che non si possa parlare di casi episodici ma di un problema sistemico. Potrebbe esserci stata qualche carenza nei controlli? Presto ancora per dirlo, dobbiamo ancora analizzare a fondo la situazione” ha dichiarato. Nei prossimi giorni verranno svolti nuovi approfondimenti, ma la CGIL chiederà alla direzione di Carbotech di dare maggiori risposte sul rispetto del distanziamento negli spazi comuni, soprattutto negli spogliatoi e nelle docce, e sui controlli sull’utilizzo delle mascherine, che sono state fornite regolarmente ai lavoratori ad inizio turno, dopo la misurazione della temperatura.

Trattandosi di un’industria chimica gli operai dispongono delle docce. È stata fatta un’efficace sanificazione di quegli spazi? E gli operai possono accedere agli spogliatoi in modo scaglionato, onde evitare assembramenti? Quel che è certo è che è necessario stringere le maglie: controlli devono essere fatti anche figure come i capi di alcune aree produttive, che sono liberi di girare tra gli operai e che andrebbero sottoposti periodicamente a dei tamponi” ha aggiunto. Lorenzo Dattoli, titolare della Carbotech, ha respinto qualsiasi ipotesi su un’eventuale carenza di controlli in fabbrica. “Il focolaio c’è ed è innegabile, ma ci sono contagi in tutta la città e quindi l’epidemia è molto diffusa ovunque, non solo nel nostro stabilimento. Dal canto nostro abbiamo fatto il massimo per garantire la sicurezza dei lavoratori consegnando le mascherine, effettuando periodicamente la sanificazione degli ambienti e vigilando sul rispetto del distanziamento” ha dichiarato, aggiungendo che i dipendenti e le loro famiglie effettueranno un nuovo screening e poi verrà fatto un nuovo punto della situazione. “Una cosa è certa: per me il diritto alla salute viene prima del diritto al lavoro. Fermare la produzione in un periodo di forte crescita del mercato automotive sarebbe un peccato, ma se necessario lo faremo” ha spiegato.