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Covid, Francesco Vaia fa il punto sulla situazione epidemiologica in Italia

Vaia sulla situazione Covid in Italia

Il Direttore dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, ha rilasciato importanti dichiarazioni in merito all'attuale situazione Covid-19 in Italia

Il Direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, si è recentemente espresso in merito all’attuale situazione epidemiologica italiana, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, attraverso la quale ha anche operato alcune riflessioni in merito alle vaccinazioni anti-Covid.

Covid, Vaia sull’aumento dei contagi: “Dati in aumento, ma non preoccupanti”

Francesco Vaia, nel corso dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera e pubblicata dal noto quotidiano nella giornata di lunedì 1 novembre 2021, si è espresso in merito all’attuale situazione epidemiologica in Italia e nello specifico sull’aumento dei contagi che è stato registrato nel nostro Paese, ecco le sue parole a riguardo:

“L’aumento dei contagi a cui stiamo assistendo non è così elevato come si pensa e non mi preoccupa. Anzi era preevisto e prevedibile. Tanto più se lo si pensa in virtù di tre fattori: da un lato il calo dell’attenzione nell’utilizzo delle mascherine e delle regole anticontagio, dall’altro l’arrivo di una stagione fredda che favorisce la trasmissibilità del virus e infine una diminuzione della copertura vaccinale”.

Covid, Vaia sul vaccino: “Non capisco l’allarme e la drammaticità che circonda la terza dose”

Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Francesco Vaia si è espresso anche in merito alla delicata questione della terza dose del vaccino anti-Covid, spiegando in modo chiaro qual è il meccanismo che rende necessaria una terza somministrazione del siero, con queste esatte parole:

“Gli studi empirici, al di là di quanto dichiarato dalle case farmaceutiche, hanno dimostrato che l’efficacia nei primi sei mesi è elevata. Poi diminuisce. Proprio come accade per il vaccino antinfluenzale, che infatti si fa a ottobre e copre i successivi 5-6 mesi. Per questo l’anno successivo si ripete. È lo stesso ragionamento, per cui non capisco l’allarme e la drammaticità che circonda la terza dose dell’anti-Covid“.

E ancora:

“Quello che bisogna fare oggi è spingere su due fasce di popolazione: soggetti fragili e anziani, ma anche su tutti i non vaccinati e gli immunizzati con una sola dose, che purtroppo sono tanti”.

Covid, Vaia: “Sì all’obbligo vaccinale per chi lavora a contatto con il pubblico”

Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il Direttore Sanitario dello Spallanzani ha spiegato che è importante incrementare ancor di più le vaccinazioni e in particolare ha operato una riflessione, che certamente è destinata a far discutere, ecco le sue parole:

“Il governo deve compiere un’azione coraggiosa per prosciugare questo bacino e ampliare l’obbligo vaccinale a chiunque ricopre funzioni a contatto con il pubblico. E anche porre fine alla concezione del tampone come atto strategico per ottenere il green pass: il test è una fotografia del momento, non di ieri e non di domani. E non può surrogare il vaccino, che lo ripeto ancora, si è dimostrato un’arma efficace. È arrivato il momento di infliggere il colpo del Ko al Covid“.