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Covid, Ieraci: "Col mix di farmaci più immunità, serve terza dose contro varianti"

Vaccino Covid

L'infettivologo Roberto Ieraci ha parlato del Covid ed è convinto che il mix di farmaci possa funzionare per l'immunità.

L’infettivologo Roberto Ieraci ha parlato del Covid ed è convinto che il mix di farmaci possa funzionare per l’immunità. Si tratta di un argomento di cui si discute molto nell’ultimo tempo ed è intervenuto anche il premier Mario Draghi.

Covid, Ieraci: il mix di vaccini può funzionare

Da diverso tempo si parla della possibilità di fare un mix di vaccini. La prima dose potrebbe essere con AstraZeneca e la seconda con Pfizer. Sull’argomento è intervenuto anche il premier Mario Draghi, che ha chiesto all’Ema di fornire indicazioni sulle possibilità di mischiare i farmaci tra le due dosi di vaccino. “Il mix di vaccini? Può funzionare” è stato il commento dell’infettivologo Roberto Ieraci, come riportato da Il Messaggero. Secondo il medico la possibilità di mischiare due vaccini potrebbe essere la nuova frontiera della lotta contro il Covid. Ha spiegato che sono in corso di pubblicazione alcuni studi inglesi sull’argomento. “Da vaccinologo ho grande fiducia, con questo mix il sistema immunitario sarebbe stimolato due volte, si avrebbero benefici sia per quanto riguarda la risposta sierologica, per gli anticorpi, sia per la risposta dell’immunità cellulo-mediata, insomma la memoria cellulare. È ancora presto per arrivare a conclusioni definitive, ma c’è un grande lavoro di approfondimento che lascia ben sperare” ha dichiarato. 

Covid, Ieraci: terza dose e vaccino per i giovani

Ieraci ha spiegato che probabilmente servirà una terza dose contro le varianti e su questo le case farmaceutiche stanno già lavorando. Esiste, però, un tema importante, ovvero come fare in modo che i paesi più poveri possano accedere alla vaccinazione di massa. “Se non si scioglie questo nodo, è difficile parlare di immunità di gregge. Basta un viaggio per importare una nuova variante che può indebolire gli effetti della campagna vaccinale” ha dichiarato. Secondo il medico il Lazio raggiungerà l’obiettivo dell’immunità di gregge verso fine luglio o al massimo ad agosto. “Non chiamiamola però immunità di gregge, che è diventata una parola grossa, anche per i rischi di cui ho appena parlato. Sarà decisivo mettere in sicurezza con i vaccini gli adolescenti, una fascia d’età che ha mostrato livelli di contagiosità elevati” ha voluto sottolineare. Per quanto riguarda il vaccino Pfizer per la fascia 12-16, il medico ha spiegato che i tempi sono stretti e che verranno coinvolti i pediatri e le scuole. “Vaccinarsi, soprattutto per i ragazzi, deve essere easy. Veloce, facile, tutto a portata di clic. Credo che questo sia uno degli aspetti che hanno maggiormente funzionato nella nostra campagna vaccinale” ha aggiunto, sottolineando che nel Lazio tutto passa per le app e per il portale. 

Nel Lazio le prenotazioni di AstraZeneca sono aumentate del 30%, grazie alla voglia di vaccinarsi di moltissimi giovane. Il medico ha spiegato che la formula degli open day ha funzionato e ha superato la comunicazione errata che per mesi ha penalizzato questo vaccino. “Per l’Ema gli eventi avversi sono estremamente rari, non c’è nulla di cui meravigliarsi, basta leggere il bugiardino di qualsiasi farmaco per trovare effetti collaterali. Ma AstraZeneca è sicuro ed efficace, come gli altri vaccini autorizzati. Sono contento che questo scetticismo senza giustificazioni stia piano piano evaporando” ha dichiarato Ieraci. Per capire quando partirà la somministrazione della terza dose, Ieraci ha sottolineato che bisognerà valutare quanto durerà il pass vaccinale, che dovrebbe essere di almeno un anno. “Bisogna trovare un modo per convincere tutti a immunizzarsi. Il vaccino non è un atto individuale, ma di solidarietà. Ci si vaccina per proteggere la comunità. Quindi ben venga questo discorso, quando ci saranno dosi per tutti” ha dichiarato il medico, parlando dell’ingresso ad eventi e concerti solo per i vaccinati.