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Covid: igienista Signorelli, su buone pratiche a scuola 'serve cambiamento culturale'

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Roma, 2 nov. (Adnkronos Salute) - Dopo il successo dell'edizione 2020 nelle scuole lombarde, il progetto 'Igiene insieme' che ha fatto ridurre del 14% i positivi a Covid punterà a coinvolgere quest'anno 10mila realtà in tutte le regioni. "L'igiene nelle sc...

Roma, 2 nov. (Adnkronos Salute) – Dopo il successo dell'edizione 2020 nelle scuole lombarde, il progetto 'Igiene insieme' che ha fatto ridurre del 14% i positivi a Covid punterà a coinvolgere quest'anno 10mila realtà in tutte le regioni. "L'igiene nelle scuole riduce il contagio. L'informazione e la formazione corretta, anche nei più piccoli, sulle misure di prevenzione sanitaria semplici funzionano, ma serve un cambiamento culturale". Così Carlo Signorelli, ordinario di Igiene e direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, coordinatore di uno studio realizzato all'interno del progetto 'Igiene insieme' di Napisan, che ha registrato appunto una riduzione del 14% di infezione da Covid nelle scuole della Lombardia alle quali è stato fornito un kit per l'igiene.

Sulla scorta dei risultati ottenuti dalle 271 scuole lombarde coinvolte nello studio realizzato nell'ottobre 2020 – pubblicato sulla rivista scientifica indicizzata 'Acta Biomedica' – quest'anno Napisan, con i suoi partner Vita-Salute San Raffaele, La Fabbrica e BVA Doxa Nudge Unit, distribuirà in 10mila scuole dell'infanzia e primarie italiane il kit con prodotti per l'igiene e la sanificazione di mani e superfici, oltre a materiale didattico e informativo per diffondere tra i più piccoli l'abitudine alle buone norme di igiene.

Prolungare il progetto serve a fare in modo che i cambiamenti si consolidino. Nelle scuole "si è parlato poco di promozione della salute e prevenzione delle altre infezioni e i bambini ne hanno pagato il prezzo con molta didattica a distanza – sottolinea Signorelli – Nel lungo periodo dovrebbe esserci un cambiamento culturale nella prevenzione", perché questi comportamenti non si limitino "solo per la pandemia, nell'interesse della salute di tutti".