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Covid, il Capo di Stato Maggiore Salvo Gagliano è morto: aveva 57 anni

Salvo Gagliano

Salvo Gagliano, Capo di Stato Maggiore dei Carabinieri di 57 anni, è morto a causa del Covid. Era al vertice del comando interregionale Culqualber.

Salvo Gagliano, Capo di Stato Maggiore dei Carabinieri di 57 anni, è morto a causa del Covid. Era al vertice del comando interregionale Culqualber di Messina.

Covid, il Capo di Stato Maggiore Salvo Gagliano è morto: aveva 57 anni

Salvo Gagliano, capo di Stato Maggiore dei Carabinieri, è morto a causa del Covid a 57 anni. Soffriva da tempo di un’altra patologia e purtroppo il Covid non gli ha lasciato scampo. Il decesso si è verificato all’ospedale di Modena, dove era stato ricoverato in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni. Un momento di grande lutto in Calabria e Sicilia per la morte del colonnello, molto conosciuto. 

Covid, il Capo di Stato Maggiore Salvo Gagliano è morto: “Una persona animata da un profondo senso del dovere”

Salvo Gagliano era originario di Mirabella Imbaccari, in provincia di Catania. Era al vertice del comando interregionale “Culqualber” di Messina. Precedentemente era comandante provinciale di Ragusa, poi della Scuola allievi di Reggio Calabria e del Comando provinciale di Crotone. Aveva prestato servizio anche a Lecce e a Lucera. “Una persona animata da un profondo ed esemplare senso del dovere, da una indiscussa professionalità e da una costante disponibilità, legato ai valori, alla famiglia, all’Arma. Un militare che ha servito, con umiltà, ogni giorno il suo Paese per oltre 35 anni, finché oggi il virus lo ha portato via. I colleghi tutti non dimenticheranno l’amicizia, l’impegno e la dedizione del Colonnello” si legge sul comunicato ufficiale dell’Arma. 

Covid, il Capo di Stato Maggiore Salvo Gagliano è morto: “Ha onorato l’Arma” 

Sono tanti i messaggi di cordoglio lasciati sui social network in suo ricordo. “Ha partecipato a delicate indagini, arrestato latitanti, servito lo Stato senza temere pericoli. Aveva comandato lo squadrone eliportato Cacciatori in Calabria. Era un ufficiale valoroso ed un uomo sensibile e generoso. Ha onorato l’Arma e ne era onorato. Salvo era un credente vero, ed è tornato a casa. Ma non ci dimenticheremo di lui per quello che ha dato in questa terra” ha scritto Sebastiano su Facebook. Marco ha aggiunto che Salvo Gagliano era un grande amico, molto ligio al dovere.