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Covid, Iss sulle terapie intensive: "Rischio per over 80 non vaccinati è 85 volte maggiore"

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L'Istituto Superiore di Sanità ha annunciato che il rischio di finire in terapia intensiva per gli over 80 non vaccinati è 85 volte maggiore.

Il rischio di finire in terapia intensiva per gli over 80 non vaccinati è 85 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la terza dose. A lanciare l’allarme è stato l’Istituto Superiore di Sanità che, attraverso un post su Twitter, ha illustrato una serie di dati che mostrano in modo dettagliato come la terza dose può influire nella protezione della persona. 

 Covid rischio terapia intensiva, l’annuncio di Iss

L’Istituto Superiore di Sanità ha quindi reso noto che chi ha ricevuto le tre dosi del vaccino ha una protezione di molto maggiore rispetto a chi deve ancora ricevere la prima dose. In particolare ha affermato che “Il rischio di terapia intensiva per i non vaccinati rispetto a chi ha la terza dose è 85 volte maggiore per gli over 80, 12,8 volte maggiore per i 60-79, 6,1 volte maggiore per i 40-59”.

Covid rischio terapia intensiva, dal 27 dicembre via libera alla terza dose per 16 e 17enni 

Intanto a partire da lunedì 27 dicembre anche i giovanissimi di età di 16 e 17 anni e i soggetti più fragili di età compresa tra i 12 e i 15 anni potranno ricevere la dose booster di vaccino. A prevederlo è una circolare trasmessa dal ministero della Salute. Ad ogni modo per queste fasce più giovani verrà somministrato, almeno per il momento solo il vaccino di Pfizer. 

Covid rischio terapia intensiva, Figliuolo: somministrate oltre 108 milioni di dosi

Nel nostro Paese è stato inoltre raggiunto un importante traguardo. Secondo l’ultimo report trasmesso dal commissario straordinario all’emergenza covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo sono state oltre 108 milioni le dosi di vaccino somministrate. 

Covid rischio terapia intensiva, Pregliasco: “Picco contagi raggiunto dopo le feste”

Nel frattempo il virologo Fabrizio Pregliasco, sentito da “Affaritaliani” ha illustrato che situazione ci potremo aspettare appena terminate le festività: “Gli spostamenti per le feste, i baci, gli abbracci e poi la riapertura delle scuole il 10 gennaio faranno sentire i loro effetti con il picco probabilmente attorno al 15-20 gennaio. Potremmo arrivare, come in altre nazioni, a circa 100mila casi al giorni di positivi”.