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Covid, l'editore di The Lancet riconosce il conflitto di interessi con il laboratorio di Wuhan

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Richard Horton, editore di The Lancet, ha riconosciuto un conflitto di interessi da parte dell'autore di un articolo legato al laboratorio di Wuhan.

L’editore di The Lancet, una delle riviste mediche più prestigiose del mondo, ha ammesso un conflitto di interessi legato al laboratorio di Wuhan e in particolare a Peter Daszak, scienziato britannico che aveva legami con il centro cinese e che aveva definito complottista e teorico della cospirazione chiunque mettesse in dubbio la narrativa cinese dell’origine naturale del Covid.

Editore di the Lancet ammette conflitto di interessi

Intervenuto davanti alla Uk Parliament’s Science and Technology Select Committee, l’editore Richard Horton ha infatti affermato che ci sono voluti 16 mesi per pubblicare una dichiarazione ufficiale sul conflitto di interessi in cui si rivelava che Peter Daszak avesse legami con il laboratorio di Wuhan.

Quest’ultimo, a febbraio 2020, aveva scritto una lettera insieme ad altri 26 ricercatori per condannare le teorie del complotto secondo cui il virus fosse nato artificialmente e non naturalmente. Peccato che lo zoologo, residente a New York, avesse legami con l’Istituto di virologia cinese da 15 anni. Soltanto oltre un anno dopo, a giugno 2021, Daszak ha ammesso il conflitto di interesse e Horton ha riconosciuto che “le informazioni che abbiamo pubblicato come addendum avrebbero dovuto essere sicuramente incluse nella lettera di febbraio“.

Editore di the Lancet ammette conflitto di interessi: “C’è voluto più di un anno”

C’è voluto però più di un anno per convincere lo zoologo a registrare formalmente i suoi legami con la Cina, che inizialmente aveva negato interessi in competizione: “Il fatto che io lavori qui fa di me un esperto con una visione che dovrebbe essere ascoltata“.

L’editore della rivista è stato accusato di aver fatto “troppo poco e troppo tardi” dal deputato conservatore Aaron Bell. Critiche sono giunte anche dal laburista Graham Stringer, che ha fatto il confronto con la pubblicazione, sempre da parte di The Lancet, di un articolo che collegava il vaccino MMR all’autismo ritirato solo dopo 12 anni: “Non si è appreso nulla dall’esperienza con Wakefield (ndr. l’autore del testo)?“.