> > Covid, la Fondazione Gimbe fa il quadro della situazione: si rischia "lockdow...

Covid, la Fondazione Gimbe fa il quadro della situazione: si rischia "lockdown di fatto"

Nino Cartabellotta

La Fondazione Gimbe parla del Covid in Italia: dalle mascherine ai vaccini. Attenzione a quel "lockdown di fatto" di cui parla Cartabellotta.

Un quadro non molto ottimista per il futuro quello proposto dalla Fondazione Gimbe. Per quanto riguarda il presente invece è realista e rispecchia ciò che stiamo vivendo. I dati del Covid preoccupano l’Italia.

La Fondazione Gimbe analizza la situazone Covid in italia

Nella settimana dal 29 giugno al 5 luglio 2022, si è assistito ad un aumento del 55% di nuovi casi positivi rispetto alla settimana precedente. Oltre mezzo milione di italiani hanno contratto per la prima volta o nuovamente il famigerato Covid-19, stavolta la variante Omicron 5. Nemmeno gli ospedale se la passano troppo bene dato che in area medica c’è stato un aumento di +32,6% e in terapia intensiva  di +36,3%. Nino Cartabellotta ha spiegato che “anche se siamo ancora molto lontani da situazioni di grave sovraccarico ospedaliero esistono reali motivi di preoccupazione. Innanzitutto, l’occupazione dei posti letto è destinata ad aumentare nelle prossime settimane, in un periodo in cui tra ferie estive e assenze per isolamento il personale sanitario è numericamente ridotto, con conseguente peggioramento della qualità dell’assistenza e aumento dello stress su chi è in servizio“.

L’importanza delle mascherine e del vaccino

Altri punti fondamentali toccati da Cartabellotta sono le mascherine, il vaccino. Il presidente della Fondazione Gimbe ritiene che le mascherine sono fondamentali nei luoghi al chiuso visti i numeri attuali del Covid-19, ma anche all’aperto in condizioni di assembramento dovrebbe essere indossata. Per quanto riguarda il vaccino, è fondamentale somministrare le quarte dosi, che per ora si sono rivelate un flop, ai soggetti fragili e agli anziani.

Cartabellotta e il “lockdown di fatto”

Cartabellotta ha inoltre rilasciato anche alcune dichiarazioni in merito ad un Lockdown di fatto: “Al di là della scelta individuale di dichiarare alle autorità sanitarie la propria positività, l’isolamento domiciliare non è sinonimo di asintomaticità e bisogna chiedersi quanto costa al paese (giornate lavorative perse, attività chiuse per covid, vacanze cancellate, etc.) un’elevata percentuale di popolazione sintomatica e/o isolata a domicilio per Covid, che peraltro rischia di determinare un ‘lockdown di fatto’ su vari servizi, inclusi quelli turistici“. Ovviamente parlare adesso di lockdown è prematuro, in quanto il governo non ha in programma alcuna restrizione.