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Covid: la tregua estiva è terminata. Ecco cosa ci aspetta in autunno

Covid autunno

Con l'estate agli sgoccioli, il Covid sta tornando a colpire e aumenta il numero di casi. Nell'ultima settimana si registra più del 18,7% dei contagi.

Agosto è in dirittura d’arrivo, così come l’estate. I casi di Covid, nel frattempo, dopo un mese e mezzo di calo non hanno più smesso di scendere. Anzi, negli ultimi giorni la situazione sembra in discreto rialzo. I pronostici per l’autunno, così com’è accaduto in Paesi come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, potrebbero portare l’Italia ad assestarsi in una situazione priva di grandi oscillazioni. Il rischio, però, è la possibilità di diventare un trampolino di lancio per il virus nei mesi che seguiranno. 

Covid, la tregua estiva è terminata: il parere degli esperti

Cesare Cislaghi, ex presidente dell’Associazione italiana di epidemiologia, dichiara che la tregua che abbiamo vissuto potrebbe terminare a breve. Afferma: “Forse si ricomincia da capo. Nonostante la media dei casi sia rimasta costante, nel periodo tra l’11 e il 20 agosto, in realtà la decrescita dei casi – continua dal 10 luglio in poi – si è comunque interrotta. Sembra che la circolazione del virus, piuttosto, stia crescendo nuovamente”. 

Non si tratta di un’analisi isolata. A confermarla, ci pensano i dati del giovedì della Fondazione Gimbe, in cui si osserva un calo dei ricoveri sicuramente – sia nei reparti ordinari che in terapia intensiva (meno del 15% in una sola settimana) – così come il numero dei positivi attuali, con una percentuale che si aggira a meno 11,9%. Però il numero dei contagi sta aumentando di nuovo, per un totale di 18,7% in più rispetto alla settimana precedente. 

Le parole dell’immunologo Guido Rasi

Anche Guido Rasi, immunologo ed ex direttore dell’Ema, si è esposto palesando la sua preoccupazione sui dati di mercoledì: “Registriamo ancora 112 decessi per Covid. Si tratta di un numero troppo alto e non abbiamo spiegazioni sufficienti”. 

Inoltre, ha aggiunto che la mortalità per Sars-Cov-2, in Italia, resta tra le peggiori d’Europa, nonostante la qualità del servizio sanitario di cui il Paese dispone, invidiato dal mondo. Poi, continua: “Abbiamo bisogno di risposte chiare, soprattutto relativamente a tre domande: intanto, se la mortalità varia da regione a regione. A seguire, se la mortalità sia maggiore dove le cure sono minori. Infine, se i morti avuti nel picco estivo abbiano avuto davvero accesso agli antivirali”.