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Covid, la variante Mu è presente in 49 Stati Usa

Covid variante Mu Usa

Negli Usa la variante Mu del covid è già molto diffusa ed è stata riscontrata in 49 Stati su 50.

Lo scorso 30 agosto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserto la variante Mu del covid nella lista di quelle che destano interesse, ovvero in quella delle mutazioni che potrebbero rappresentare un rischio. Recenti studi condotti negli Usa confermano purtroppo questo sentore in quanto la Mu sarebbe attualmente presente in ben 49 Stati americani su 50. A rimanere escluso, al momento, solo il Nebraska.

Covid, la diffusione della variante Mu negli Usa

A preoccupare è in particolar modo la capacità di diffusione di questa nuova mutazione che, per alcuni esperti, potrebbe essere più trasmissibile di quella indiana. Il timore, che andrà comunque confermato con studi scientifici, è poi che la Mu possa resistere ai vaccini. 

Variante Mu del covid in 49 Stati Usa

Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive degli Stati Uniti, si è così espresso sulla variante Mu: “Anche se in sostanza non ha preso piede in alcuna misura, qui prestiamo sempre attenzione alle varianti in ogni momento”

Usa, la diffusione della variante Mu del covid 

A riportare il maggior numero di casi di variante Mu era stata, lo scorso luglio, la California dove i contagi dovuti alla mutazione del virus erano stati 384, di cui 167 nella sola contea di Los Angeles. La direttrice della sanità pubblica della contea di Los Angeles, Barbara Ferrer, ha per questo chiesto ai cittadini della contea di tenere alta la guardia contro il contagio. “L’identificazione di varianti come Mu – ha detto – e la diffusione di varianti in tutto il mondo evidenzia la necessità per i residenti della contea di Los Angeles di continuare ad adottare misure per proteggere se stessi e gli altri”. “Questo – ha aggiunto – è ciò che rende così importante vaccinarsi e stratificare le protezioni. Queste sono azioni che interrompono la catena di trasmissione e limitano la proliferazione del COVID-19 che consente al virus di mutare in qualcosa che potrebbe essere più pericoloso”.