> > Covid, le regioni che rischiano la zona gialla e arancione nelle prossime set...

Covid, le regioni che rischiano la zona gialla e arancione nelle prossime settimane

Covid

Secondo l'ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe, ci sono diverse regioni che rischiano zona gialla e arancione nelle prossime settimane.

Secondo l’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe, ci sono diverse regioni che rischiano zona gialla e arancione nelle prossime settimane.

Covid, le regioni che rischiano la zona gialla e arancione nelle prossime settimane

Con l’arrivo della stagione fredda e della variante Omicron i contagi sono di nuovo in crescita. Crescono anche i numeri delle vaccinazioni, ma è ormai chiaro che non basta per evitare ulteriori restrizioni e chiusure. Secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, i nuovi casi sono in aumento in tutte le regioni, così come i ricoveri, sia in area medica che in terapia intensiva, e i decessi. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione, ha lanciato l’allarme. “Da due mesi continuano ad aumentare i nuovi casi con una media mobile a 7 giorni che passa da 2.456 il 15 ottobre a 17.795 il 14 dicembre” ha dichiarato. Le regioni che attualmente sono in zona gialla sono Calabria, Friuli Venezia Giulia e la Provincia Autonoma di Bolzano. Da lunedì 20 dicembre, però, altre regioni rischiano il cambio di colore. Alla zona gialla si aggiungeranno Liguria, Veneto, Marche e Provincia Autonoma di Trento.

Covid, le regioni che rischiano la zona gialla e arancione: il tasso di occupazione delle terapie intensive

Ci sono anche alcune regioni che nelle prossime settimane rischiano di passare in zona arancione, se supereranno il tasso di occupazione delle terapie intensive del 20% e del 30% per quanto riguarda l’area medica. Secondo Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), il tasso di occupazione dei reparti di rianimazione su base nazionale è del 10%, quello dei reparti in area medica del 12% e l’incidenza dal 6 al 12 dicembre è di 196 casi ogni 100mila abitanti. La situazione in ogni regione italiana è la seguente:

  • Abruzzo: 9% terapia intensiva; 9% area medica;
  • Basilicata: 1% terapia intensiva; 8% area medica;
  • Calabria: 11% terapia intensiva; 21% area medica;
  • Campania: 5% terapia intensiva; 11% area medica;
  • Emilia Romagna: 12% terapia intensiva; 11% area medica;
  • Friuli Venezia Giulia: 18%terapia intensiva; 23% area medica;
  • Lazio: 12% terapia intensiva; 13% area medica;
  • Liguria: 14% terapia intensiva; 18% area medica;
  • Lombardia: 10% terapia intensiva, 14% area medica;
  • Marche: 14% terapia intensiva; 16% area medica;
  • Molise: 10% terapia intensiva; 4% area medica;
  • Provincia Autonoma di Bolzano: 18% terapia intensiva; 16% area medica;
  • Provincia Autonoma di Trento: 21% terapia intensiva; 16% area medica;
  • Piemonte: 8% terapia intensiva; 11% area medica;
  • Puglia: 6% terapia intensiva; 5% area medica;
  • Sardegna: 3% terapia intensiva; 7% area medica;
  • Sicilia: 6% terapia intensiva; 13% area medica;
  • Toscana: 9% terapia intensiva; 6% area medica;
  • Umbria: 10% terapia intensiva; 7% area medica;
  • Val D’Aosta: 6% terapia intensiva; 18% area medica;
  • Veneto: 15% terapia intensiva; 16% area medica.

Covid, le regioni che rischiano la zona gialla e arancione: 26 province con incidenza superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti

Secondo l’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe ci sono 26 province con un’incidenza superiore ai 250 casi ogni 100mila abitanti. Questo valore da solo non basta per passare ad ulteriori restrizioni, ma è un indicatore importante per capire il rischio futuro di un passaggio ad un’altra zona. Le 26 province sono:

  • Trieste (601);
  • Treviso (573);
  • Bolzano (568);
  • Padova (552);
  • Vicenza (541);
  • Imperia (450);
  • Venezia (434);
  • Rimini (411);
  • Verbano-Cusio-Ossola (361);
  • Pordenone (346);
  • Gorizia (332);
  • Forlì-Cesena (330);
  • Ravenna (321);
  • Verona (320);
  • Rovigo (298);
  • Aosta (290);
  • Savona (288);
  • Ferrara (287);
  • Belluno (286);
  • Reggio nell’Emilia (285);
  • Bologna (268);
  • Varese (267);
  • Trento (265);
  • Monza e della Brianza (260);
  • Mantova (253);
  • Biella (252).