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Covid, Locatelli del Cts rassicura: "“Situazione in Italia tra le più favorevoli"

intervista Locatelli cts

Il presidente del Css e membro del Cts Locatelli si è detto soddisfatto della situazione pandemica in Italia e raccomanda di vaccinarsi

Il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico-scientifico (Cts) è sereno sul futuro del covid in Italia.

Covid, l’analisi di Franco Locatelli

Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico-scientifico ha affermato che la situazione pandemica in Italia è tra le migliori a livello di Continente europeo, soffermandosi sul fattore ospedalizzazione: infatti l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica è stata largamente contenuta.

Nonostante ciò, ammonisce tutti sul fatto di continuare a rispettare le misure restrittive a scopo sanitario e di monitorare attentamente il lieve aumento dei contagi.

Covid, le parole di Locatelli

Il membro del Cts e presidente del Css ha continuato evidenziando che la situazione virologica è in pieno controllo al momento, grazie soprattutto all’ampia adesione della campagna vaccinale:

«In Italia non siamo affatto ad una situazione fuori controllo. Grazie all’elevata adesione alla campagna vaccinale, ora siamo a circa l’83% di tutte le persone vaccinabili che hanno completato il ciclo. Ovviamente si può e si deve fare meglio, l’obiettivo è arrivare almeno al 90 per cento».

Covid, Locatelli e la terza dose

Nell’intervista, gli è stato domndato quanto effettivamente fosse importante un secondo richiamo del vaccino contro il Covid-19 (la fatidica “terza dose“), e Locatelli non ha mostrato alcun dubbio nell’eplicare la sua utilità, smentendo anche coloro che la definisco solo una trovata delle case farmaceutiche:

«Il (motivo, ndr) più importante è ripristinare il massimo della protezione, e poi serve anche ad alzare l’efficacia in termini di rischio di contagio, quindi contribuisce alla riduzione della malattia e contenimento circolazione virale. […] La terza dose serve per proteggere le persone, non andiamo ad inventarci motivazioni che non esistono e che non hanno ragione neanche di esser formulate».