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Covid, Luca Ricolfi: "I positivi aumenteranno, questa stretta arriva tardi"

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Luca Ricolfi, politologo e sociologo, ha spiegato che questa nuova stretta è arrivata troppo tardi e che i positivi aumenteranno nei prossimi mesi.

Luca Ricolfi, politologo e sociologo, ha spiegato che questa nuova stretta è arrivata troppo tardi e che i positivi aumenteranno nei prossimi mesi.

Covid, Luca Ricolfi: “Le chiusure sarebbero dovute arrivare prima”

Luca Ricolfi, politologo e sociologo, presidente della Fondazione Hume, pensa che “le chiusure sarebbero dovute arrivare prima“. Un’accusa al governo, per aver tardato troppo le restrizioni. “Sapevamo da tempo di una quadruplicazione dei contagi rispetto a settembre per il solo effetto della stagione fredda, e purtroppo la quadruplicazione è già arrivata” ha dichiarato. Ha criticato la decisione di non puntare sulla ventilazione degli ambienti chiusi e la convinzione che per fermare i contagi bastino vaccino e restrizioni. “L’epidemia riceverà una bella spinta. Ma più in termini di casi che di ricoveri e decessi” ha aggiunto, in un’intervista per il Messaggero. Per quanto riguarda la mascherina all’aperto, il politologo ha spiegato che gli studi del professor Giorgio Buonano suggeriscono che non è quasi mai necessaria. Vede l’obbligo di mascherina un segnale di allerta, che può rendere i comportamenti più cauti. L’obbligo delle mascherine all’aperto potrebbe essere un modo per “intimidire” le persone. “Questa mi sembra, da sempre, la visione del governo, che pare convinto di non poterci dire sempre tutta la verità. Anziché fare delle campagne di informazione autorevoli e complete, preferiscono rassicurarci quando le cose vanno bene, e spaventarci appena si mettono per storto” ha spiegato Ricolfi

Covid, Luca Ricolfi: “Hanno instaurato un clima di guerra”

Per quanto riguarda le strategie del governo, Ricolfi non è d’accordo con il fatto di “aver instaurato un clima di guerra, delegittimando ogni dubbio e timore sulla campagna vaccinale (ad esempio in materia di effetti avversi, specie futuri) e, qualche volta, finendo per criminalizzare il dissenso“. Ha spiegato di avere due osservazioni critiche: aver ripetuto l’errore principale del governo Conte, ovvero inseguire il virus invece che anticiparlo e la sbagliata convinzione che il vaccino, insieme a prudenza e restrizioni, possa bastare a tenere sotto controllo l’epidemia. “È semplice: perché non ci si può avventurare nella stagione fredda senza aver prima messo in sicurezza gli ambienti chiusi, a partire dalle aule scolastiche e dalle metropolitane. Ed è paradossale che, ad avvertire il governo di questo problema, sia stata solo Giorgia Meloni, spesso dipinta come portatrice di un’opposizione poco responsabile. Se avessimo pensato per tempo (almeno 6 mesi fa) a garantire la qualità dell’aria in un numero significativo di ambienti chiusi avremmo potuto affrontare la stagione fredda meno disarmati” ha spiegato Ricolfi. “Da qui in poi, secondo me, quasi tutto dipenderà dai vaccinati. Se il governo continuerà a mandare il messaggio secondo cui il problema sono i non vaccinati, e i vaccinati vanno premiati consentendo loro di fare quasi tutto, l’epidemia riceverà una bella spinta. Ma più in termini di casi che di ricoveri e decessi: penso che non arriveremo a saturare le terapie intensive” ha dichiarato l’esperto, spiegando che fare la guerra ai non vaccinati non è la scelta giusta.

Covid, Luca Ricolfi: “I nuovi casi quotidiani riguardano interazioni vaccinato con vaccinato”

In questo momento bisognerà osservare il comportamento delle persone, in modo particolare dei vaccinati, che sono molti di più e preoccupano maggiormente. “Secondo le mie stime, una quota non trascurabile di nuovi casi quotidiani è dovuta a interazioni vaccinato-con-vaccinato, in quanto i vaccinati sono più numerosi dei non vaccinati. Del resto, che vaccinare tutti non basti, risulta chiaramente da quel che, da settimane, sta succedendo nei paesi che hanno vaccinato praticamente tutti, a partire da Portogallo e Spagna: il valore di Rt è abbondantemente sopra 1, il che significa che l’epidemia galoppa pure lì” ha spiegato Ricolfi, che ha sottolineato che la terza dose è comunque fondamentale. “Non tutti i vaccinati saranno pronti a rivaccinarsi 2 volte l’anno” ha aggiunto l’esperto. “Sui bambini non smetterò di ripetere che è un dilemma tragico: allo stato attuale non è affatto certo che i benefici eccedano i rischi. Se vacciniamo i bambini, è per salvare gli adulti, non per proteggere i più piccoli, anche se – dopo il pronunciamento dell’Ema – diventerà difficile dirlo senza essere accusati di disfattismo” ha aggiunto.