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Covid: Madonia (Palestre di Successo), 'sì a green pass per non chiudere, ma dubbi etici'

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Roma, 22 lug. (Labitalia) - “Da imprenditore non ho dubbi, direi si tutta la vita all’obbligatorietà del green pass, se fosse la condizione per poter restare aperti e non andare incontro a nuove chiusure, d’altronde il comparto del fitness un’ulteriore chiusura non pot...

Roma, 22 lug. (Labitalia) – “Da imprenditore non ho dubbi, direi si tutta la vita all’obbligatorietà del green pass, se fosse la condizione per poter restare aperti e non andare incontro a nuove chiusure, d’altronde il comparto del fitness un’ulteriore chiusura non potrebbe assolutamente permettersela ma da un punto di vista etico ho grandi riserve a riguardo". Così Alessandro Madonia, ceo di Palestre di Successo, sull’obbligatorietà del green pass per poter accedere ai centri fitness, settore che dall’anno scorso ha visto tanti mesi di stop e che ancora una volta è nel mirino di nuove restrizioni.

"Premetto che sono vaccinato -continua- quindi il mio non è un ragionamento sul vaccino in sè e non ho intenzione di esprimermi in tal senso, non è mio campo. E’ ovvio che ognuno è libero di pensarla come vuole, ma è certo che dobbiamo partire da un assunto, ovvero che lo Stato è garante della salute dei cittadini e poi bisogna capire, cos’è un centro fitness per il Governo? Perché se per il governo i centri fitness sono un luna park, allora sì, ci vuole l’obbligo del green pass ma se invece sono reputati luoghi nei quali si eroga salute e prevenzione, beh allora c’è qualcosa da rivedere", spiega ancora.

"E’ ancora una volta un problema culturale, le palestre sono considerate un lusso, un di più, non una condizione necessaria per seguire uno stile di vita sano incentrato sulla prevenzione e sulla salute. Dimentichiamo inoltre, che all’interno dei centri fitness ci sono numerosi professionisti anche specialisti e a questo punto la domanda sorge spontanea, per andare da un medico occorre dunque il green pass?”, conclude Madonia.