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Covid, Mantovani: "Vediamo la fine del tunnel ma dobbiamo proteggere i paesi più poveri"

Mantovani sulla situazione Covid

Secondo Mantovani è necessario mettere in sicurezza le aree in cui le vaccinazioni anti Covid proseguono troppo lentamente.

Il direttore scientifico dell’Istituto clinico Humanitas e presidente della Fondazione Humanitas per la Ricerca Alberto Mantovani ha affermato che la luce in fondo al tunnel della pandemia è visibile ma con il Covid si dovrà convivere ancora a lungo. Una delle preoccupazioni maggiori riguarda i paesi a basso reddito che mancano di strutture e competenze per poter mettere a punto un’adeguata campagna vaccinale.

Mantovani sulla situazione Covid

Intervistato dal Corriere della Sera, l’esperto ha evidenziato che per esempio in Africa solo 4 persone su 100 hanno ricevuto il ciclo completo della vaccinazione mentre in Italia siamo all’80%. “Nei paesi a basso reddito non basta distribuire le dosi: ci sono stati casi di vaccini rimasti inutilizzati e scaduti perché non ci sono le strutture adeguate“, ha sottolineato. Di qui il suo invito ad aiutare i paesi più poveri con progetti a medio-lungo termine non solo legati a Covid. Per sentirci davvero tranquilli anche sulla nascita di nuove varianti, ha aggiunto, serve mettere in sicurezza quelle aree in cui le vaccinazioni procedono con una lentezza inaccettabile.

Quanto alla situazione italiana, Mantovani ha spiegato che gli strumenti per percorrere “quest’ultimo tratto del tunnel senza sbandamenti” sono i vaccini a tutta la popolazione dai 12 anni in su, inclusi i guariti, l’individuazione dei positivi con l’attività di testing e il tracciamento dei contatti.

Mantovani sulla situazione Covid: “Continuare a rispettare restrizioni”

L’importante, ha concluso, è anche continuare a rispettare le norme di prevenzione nei luoghi chiusi a partire dall’uso della mascherina. Nel Regno Unito, per esempio, è in atto un’intensa attività di testing con dispositivi dati gratuitamente ai cittadini ogni settimana per fare autodiagnosi ma in metropolitana è frequente vedere persone con naso e bocca scoperti: “Il senso di responsabilità individuale in questa fase è ancora decisivo“.