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Covid, ministro Speranza: “Siamo entrati in una fase diversa grazie alla campagna vaccinale”

Annunziata

Il ministro della Salute Roberto Speranza si è espresso in merito alla nuova fase della pandemia Covid che l’Italia sta per iniziare a vivere.

Il ministro della Salute Roberto Speranza, ospite di Lucia Annunziata a “Mezz’ora in più”, si è espresso in merito alla nuova fase della pandemia da coronavirus che l’Italia si troverà presto a vivere, in concomitanza con l’imminente processo di riapertura del Paese, che inizierà il prossimo 26 aprile 2021. Inoltre, il ministro ha anche esaminato l’andamento della campagna vaccinale e annunciato il considerevole numero di dosi inoculate nel corso degli ultimi tre giorni.

Covid, le dichiarazioni del ministro Speranza a “Mezz’ora in più”

Nel pomeriggio di domenica 18 aprile, il ministro della Salute Roberto Speranza ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la sua partecipazione, in qualità di ospite, al programma “Mezz’ora in più”, condotto dalla giornalista Lucia Annunziata, in onda su Rai 3 ogni domenica dalle 14:35 alle 16:00.

In questa circostanza, infatti, il ministro Speranza ha commentato le riaperture programmate in Italia e il procedere della campagna vaccinale, affermando: “In questa fase dobbiamo tenere insieme due parole: fiducia e prudenza. Queste due parole devono guidarci nelle prossime settimane. Siamo entrati in una fase diversa grazie alla campagna vaccinale. C’è un’accelerazione: sono stati somministrati in tre giorni un milione di dosi di vaccino, raggiunta quota di 15 milioni totali. E in più abbiamo adottato misure molto dure nelle ultime settimane. Siamo nelle condizioni di costruire una road map con un passo alla volta, con un compromesso e con equilibrio. I dati ci parlano di una fase diversa, ma non ci sarà una fase ‘x’ dove tutte le misure scompariranno. Bisogna guardare avanti ma con i piedi ben puntati per terra”.

Il compromesso del Governo sulle riaperture in Italia

Il politico, poi, ha ribadito la capacità del Governo nel trovare un adeguato compromesso sulle riaperture che verranno attuate in modo programmato e graduale. A questo proposito, quindi, ha spiegato: “Ci sarà una fase non brevissima, non ci sarà un giorno in cui d’incanto scompaiono tutte le misure. Oggi siamo in una situazione diversa, possiamo permetterci alcune aperture e per maggio abbiamo puntato sugli spazi all’aperto, e poi abbiamo scelto la scuola. Penso che la scuola sia l’architrave della nostra società, la cosa più importante da cui ripartire. Vogliamo che il più alto numero possibile di ragazzi possa tornare a scuola in presenza. Sicuramente ci stiamo assumendo un po’ di rischio, un rischio ragionato, non folle, ma un elemento di rischio c’è. Soprattutto ora, quando dal 26 aprile si aprirà una fase di ripartenza, avremo ancora più bisogno di attenzione, di rispetto delle norme fondamentali, oggi più che mai abbiamo bisogno di una mano da tutti per gestire questa fase di transizione e nel giro di qualche mese avremo numeri delle vaccinazioni alte”.

Gestione della pandemia e mail di Ranieri Guerra

Infine, il ministro della Salute Roberto Speranza ha anche rivendicato con fermezza e determinazione le manovre messe in atto dal Governo italiano in materia di gestione della pandemia, nel corso dei primi mesi di emergenza sanitaria che si sono susseguiti nel 2020, dichiarando: “Sono state scelte radicali, ma scelte giuste e non è un caso che i principali paesi europei abbiano seguito la strada. Non c’era scritto da nessuna parte che il lockdown duro fosse la soluzione”.

Affrontanto un simile discorso, il ministro ha anche esaminato la questione inerente al dossier dell’Oms e alla e-mail che Ranieri Guerra gli avrebbe inviato nella giornata del 14 maggio 2020, spiegando: “Quella mail ci informava che era stato pubblicato quel report e ci riportava un dibattito legittimo all’interno dell’Oms, quelle scelte sono state tutte dell’Oms. Non buttiamo questa materia nella polemica politica come una clava, che crea odio, un linguaggio violento e frattura nel Paese”.