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Covid, monitoraggio Gimbe: "Casi in aumento dell'1,5%, potrebbe essere l'inizio di una nuova ondata"

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La Fondazione Gimbe non ha escluso che l'aumento dei casi possa essere l'indice dell'arrivo di una nuova ondata. 

Come già visibile dai bollettini quotidiani, il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe ha confermato un aumento dei casi Covid negli ultimi giorni: dopo settimane di calo prima vertiginoso e poi più moderato, il presidente Nino Cartabellotta ha lanciato l’allarme sul possibile inizio di una nuova ondata.

Gimbe: “Non si esclude nuova ondata”

Gli esperti sono ancora cauti e invitano ad osservare l’andamento dei contagi nei prossimi giorni prima di trarre conclusioni affrettate, sta di fatto che per la prima volta dopo giorni le nuove infezioni settimanali sono incrementate dell’1,5%. Si tratta dell’unico dato che cresce, mentre per tutti gli altri continua il calo: -19,3% per i decessi, -16,4% per le terapie intensive, -16,1% per i ricoveri ordinari, -5,7% per gli attualmente positivi.

Secondo Cartabellotta, il rialzo è dovuto a diversi fattori: il rilassamento della popolazione, la diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2, la persistenza di basse temperature che costringono ad attività al chiuso e il calo della protezione vaccinale. Serviranno ora tra i 7 e i 10 giorni per capire se la risalita della curva coincide con l’inizio di una nuova ondata, con successivo impatto sugli ospedali, o se si tratta semplicemente di un rimbalzo.

Gimbe sulla campagna vaccinale

Intanto, indipendentemente dalla scadenza dello stato di emergenza, Cartabellotta ha manifestato l’esigenza di continuare ad indossare le mascherine al chiuso, fondamentali per contenere il più possibile la trasmissione del contagio. Quanto alla vaccinazione, Gimbe ha spiegato che la somministrazione si è quasi fermata nonostante ci siano quasi cinque milioni di persone che non hanno ricevuto neanche una dose.

Nonostante il via libera al nuovo vaccino Novavax, ha rivelato, non c’è stato alcun boom di nuove iniezioni.