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Covid: Pd e M5s, 'in Lombardia confusione e incertezza su rinunce AstraZeneca'

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Milano, 14 apr. (Adnkronos) - Confusione e caos sui numeri delle rinunce al vaccino AstraZeneca in Lombardia. Lo fanno notare le opposizioni, dopo il qui pro quo del tasso di 'no' al vaccino di Oxford che secondo la vicepresidente Letizia Moratti è al 5%, secondo il dg Welfare Giova...

Milano, 14 apr. (Adnkronos) – Confusione e caos sui numeri delle rinunce al vaccino AstraZeneca in Lombardia. Lo fanno notare le opposizioni, dopo il qui pro quo del tasso di 'no' al vaccino di Oxford che secondo la vicepresidente Letizia Moratti è al 5%, secondo il dg Welfare Giovanni Pavesi è al 15% in tutta la regione. "Ancora una volta la vicepresidente Moratti interviene per dare sulla campagna vaccinale numeri diversi da quelli resi noti poche ore prima dal direttore generale del welfare in Commissione Sanità", afferma il consigliere regionale e capo delegazione del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti.

"L’ennesima confusione nell’informazione, che non può che creare ulteriore incertezza nei cittadini, che hanno già vissuto i gravissimi disagi di una campagna partita molto più in ritardo che in altre aree del Paese. Dalla Regione ci aspettiamo di sentire una sola voce univoca e certa". Astuti non è stupito del fatto che la percentuale di adesione alla campagna vaccinale tra i 70 e i 79 anni sia bassa. "Su 995 mila cittadini, fino ad oggi i prenotati sul portale di Poste per la vaccinazione sono solo 716861, il che significa che il 28% non ha aderito alla campagna vaccinale. Un numero non indifferente che rischia di non ridursi se la Regione non avvierà una campagna d’informazione e sensibilizzazione unica e chiara".

Interviene anche il capogruppo del Movimento Cinque Stelle a Palazzo Pirelli, Massimo De Rosa. "Per il Dg Welfare Pavesi il rifiuto del vaccino AstraZeneca da parte dei cittadini è un fenomeno importante. Per l’assessore al Welfare Letizia Moratti invece le rinunce sono irrisorie. Confusione, caos e disorganizzazione rappresentano anche oggi l’unico modello che i vertici regionali in grado di proporre". E ancora: "Dovrebbero governare il piano vaccinale ma, a quanto pare, non sanno di cosa parlano, smentendosi l’uno con l’altro. In questo modo altro non fanno se non alimentare la confusione, la disinformazione e la paura dei cittadini".