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Covid, poliziotto morto a Rovigo: non si era vaccinato per una precedente trombosi

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Rovigo, il poliziotto è morto nel reparto di Terapia Intensiva dell'Ospedale di Trecenta

È  morto il poliziotto di Rovigo ricoverato in ospedale dal 6 novembre a causa del covid. L’uomo era risultato positivo durante il controllo di routine con il tampone, poi il peggioramento.

Covid, poliziotto morto a Rovigo: aveva 57 anni

Nelle ultime ore, sono due le vittime del covid segnalate nel Polesine.  Si tratta di una donna di 63 anni di Porto Viro e un uomo di Rovigo di 57 anni.  Quest’ultimo, Paolo Vincenzo Aggio era un poliziotto in servizio alla Questura di Rovigo.

Il poliziotto morto a Rovigo non era vaccinato per problemi di salute

Da quanto riportano i media locali, l’uomo era un volto conosciuto e familiare a chi lavorava nel palazzo di piazzale Consigli in quanto era uno  degli agenti che lavoravano in portineria, dopo la precedente esperienza in forza alla stradale.

Sempre in base alle cronache locali, l’uomo non era vaccinato ma non in quanto “no vax”. Il poliziotto non si era infatti vaccinato a causa di alcuni problemi di salute che aveva avuto alcuni anni prima, precisamente una trombosi.

Poliziotto morto a Rovigo: ricoverato dal 6 novembre

Aggio si sottoponeva dunque periodicamente ai tamponi e proprio durante un controllo di routine aveva scoperto di essere positivo. Da quanto riporta il Resto del Carlino, inizialmente l’uomo non aveva manifestato sintomi ma poi la situazione è cambiata a tal punto da determinarne il ricovero il 6 novembre. Negli ultimi giorni il quadro era nettamente peggiorato fino al decesso avvenuto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Covid di Trecenta.

Il caso del poliziotto deceduto nonostante il vaccino

Soltanto alcuni giorni fa un altro poliziotto aveva perso la vita a causa del Covid. Si tratta del Commissario Capo Massimo Biazzetti, 59 anni,  del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Frascati.  In questo caso però, l’uomo aveva ricevuto entrambe le dosi di vaccino, ma si era ugualmente infettato e la vaccinazione non aveva dunque evitato le conseguenze gravi dell’infezione.