> > Covid, Pregliasco sui nuovi sintomi di Omicron: "Si contrae velocemente e l'i...

Covid, Pregliasco sui nuovi sintomi di Omicron: "Si contrae velocemente e l'incubazione è di 2-5 giorni"

Pregliasco nuovi sintomi per Omicron

Omicron e i suoi nuovi sintomi, per Pregliasco la variante diventerà prevalente ma questo sarebbe un aspetto positivo vista la resistenza dei vaccini.

Fabrizio Pregliasco, virolgo e Direttore sanitario Irccs Galeazzi di Milano, ha commentato a Tagadà su La7 i dati pandemici italiani facendo esplicito riferimento alla variante Omicron, alle sue caretteristiche e ai nuovi sintomi manifestati dalla mutazione.

Pregliasco sui nuovi sintomi di Omicron

“Il dato sostanziale – ha detto il virolgoo – è che la variante è molto più contagiosa e si avvicina all’R0 delle malattie infettive e passa da 2,5 a 12 del morbillo. Questo significa che oltre i droplet, le goccioline di saliva, il contagio arriva anche via aerosol, facilitato dagli ambienti chiusi. Mentre l’incubazione viaggia sempre dai due ai cinque giorni, diversamente dalle manifestazioni cliniche decisamente inferiori in termini di giorni, non c’è più la perdita del gusto e dell’olfatto ma si associano però a forme gastroenteriche di durata breve, con febbre eventuale di uno o due giorni”

Omicron, Pregliasco sui nuovi sintomi

Altissima contagiosità dunque, ma per fortuna l’impatto in positivo dei vaccini resta alto. “Coloro che sono risultati positivi – precisa Pregliasco – anche con terza dose, non manifestano sintomi o restano con sintomi irrisori. L’efficacia della vaccinazione si mantiene alta con il booster nei confronti delle ospedalizzazioni e delle terapie intensive, dato che ci è stato confermato da diversi studi. In alcune aree però c’è una forte prevalenza della variante, associata ad una crescita dei casi molto accelerata, come in Lombardia. A livello nazionale supereremo i centomila casi al giorno in breve tempo”.

Pregliasco e i nuovi sintomi di Omicron

La speranza, confermata dallo stesso Pregliasco, è che la Omicron possa diventare la variante del covid prevalente, soprattutto per i pochi sintomi che crea nelle persone che hanno effettuato il ciclo completo di vaccinazione. Questo influisce naturalmente anche sulla gestione della pandemia e sulla riduzione delle quarentene: “È pensabile allargare un po’ le maglie – dice il virologo – quindi si può ipotizzare una quarantena a cinque giorni di isolamento per i positivi e cinque giorni di stretta osservanza con la mascherina. Mentre per i contatti stretti dovrebbe essere azzerata diversamente, i non vaccinati potrebbero anche vedere ridurre la quarantena”.