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Dopo l’aumento dei contagi da Covid che sta facendo temere l’arrivo della quinta ondata in Spagna, il governo catalano sta insistendo per il ripristino del corpifuoco a Barcellona e in altri 61 comuni con più di 20 mila abitanti. L’ipotesi è quella di impedire spostamenti non comprovati da esigenze specifiche tra l’1 e le 6 del mattino qualora si dovesse superare l’incidenza di 125 casi ogni 100 mila abitanti in una settimana.
Quinta ondata in Spagna: la situazione in Catalogna e nelle isole
Il tribunale superiore regionale si pronuncerà sul coprifuoco nelle prossime ore mentre gli ospedali continuano a contare gli accessi. Oltre il 40% dei posti letto nelle terapie intensive della Catalogna è occupato e i sanitari temono il collasso.
Intanto altre comunità autonome stanno reclamando restrizioni per contenere l’epidemia. Negli arcipelaghi delle Baleari e delle Canarie le misure vengono tarate località per località in base all’andamento della pandemia e gli spostamenti tra isole vicine possono essere periodicamente limitati. Allo stesso modo possono variare gli orari di apertura dei negozi o le regole per riunioni di famiglia o tra amici.
Quinta ondata in Spagna: le terapie intensive
Dopo l’allentamento di alcune norme anti contagio (come l’obbligo di mascherina all’aperto), la Spagna sembra alle prese con una nuova ondata e una diminuzione dell’età media dei pazienti ricoverati. Quella dei soggetti in rianimazione si è infatti abbassata a 51 anni (dai 59 della quarta ondata). Gli ultimi dati, aggiornati a venerdì 20 agosto, hanno rilevato 1.818 casi gravi attualmente in cura negli ospedali spagnoli. Nel 44% dei casi hanno meno di 50 anni anche se la percentuale di sessantenni, pur in calo dal 31% al 25%, resta quella più frequente nelle terapie intensive.
A fare la differenza, secondo gli esperti, è anche il tipo di vaccino ricevuto. Molti contagi sarebbero infatti avvenuti tra la prima e la seconda dose, un lasso di tempo che per AstraZeneca era pari a quattro mesi.
Quinta ondata in Spagna: pazienti più givoani
Per quanto riguarda i ricoveri ordinari, sono aumentati i pazienti ventenni (dal 10 al 19%) e quadruplicati i trentenni (dal 4 al 15%). Con poco meno di 47 milioni di abitanti, la Spagna ha accumulato finora 4.770.473 casi positivi e 83.136 vittime.