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Covid: report Gimbe, coperture quarta e quinta dose in stallo al 31,4% e 16,4%

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Milano, 10 mag. (Adnkronos Salute) - Continua la fase di stallo per i richiami del vaccino anti-Covid destinati ad anziani e fragili. In 7 settimane le coperture sono salite di meno di un punto percentuale: 0,1 per quanto riguarda la quarta dose e 0,7 per la quinta dose. E i tassi rimangono bassi so...

Milano, 10 mag. (Adnkronos Salute) – Continua la fase di stallo per i richiami del vaccino anti-Covid destinati ad anziani e fragili. In 7 settimane le coperture sono salite di meno di un punto percentuale: 0,1 per quanto riguarda la quarta dose e 0,7 per la quinta dose. E i tassi rimangono bassi soprattutto nel Sud dell'Italia. E' quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe sui vaccini. "A un mese e mezzo dalla sospensione della pubblicazione del monitoraggio su Covid – spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione – abbiamo ritenuto opportuno valutare l'avanzamento delle coperture vaccinali relative ai richiami con quarta e quinta dose, pur con la difficoltà di fornire dati precisi visto che entrambe le platee non vengono aggiornate ormai da molto tempo".

Risultato: in base alla platea ufficiale (19,1 mln, di cui 13 mln over 60, 3,9 mln fragili e immunocompromessi, 1,7 mln di personale sanitario e quasi 321mila ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 31,4%, +0,1 punti percentuali nelle ultime 7 settimane (era 31,3% lo scorso 17 marzo). Si confermano nette differenze regionali in termini di coperture: dal 14,1% della Calabria al 45,8% del Piemonte. In totale la platea per il secondo booster (quarta dose), aggiornata al 17 settembre 2022, è di 19,1 milioni di persone: di queste, 12,5 milioni possono riceverlo subito, 0,6 non sono eleggibili nell'immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 6 milioni l'hanno già ricevuto. Al 5 maggio sono state somministrate 6.003.913 quarte dosi, con una media mobile nell'ultima settimana di 164 somministrazioni al giorno.

Per quanto riguarda invece la quinta dose, o terzo booster, la platea aggiornata al 20 gennaio 2023 è di 3,1 milioni di persone: di queste, 2,5 mln possono riceverlo subito, 0,1 milioni non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 0,5 milioni l’hanno già ricevuto. Al 5 maggio 2023, dopo oltre 6 mesi dall’avvio della campagna, sono state somministrate 515.209 quinte dosi, con una media mobile nell'ultima settimana di 207 somministrazioni al giorno. In base alla platea ufficiale (3,1 mln di cui quasi 2,3 mln over 60, 731mila fragili e immunocompromessi, 117mila ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quinte dosi è del 16,4%, solo +0,7 punti percentuali nelle ultime 7 settimane (15,7% lo scorso 17 marzo). Nette le differenze regionali anche per questo richiamo: le coperture variano dal 6,2% della Calabria al 31,3% del Piemonte.

"I dati – osserva Cartabellotta – documentano che nelle ultime 7 settimane, contrariamente a quanto raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), oltre che dalle circolari del ministero della Salute, la somministrazione dei richiami per anziani e fragili è stata davvero esigua, con coperture che rimangono molto basse, in particolare nelle regioni meridionali".

L'Oms, pur avendo dichiarato il 5 maggio scorso la fine dello stato di emergenza internazionale, ha infatti ribadito che "resta il rischio di nuove varianti emergenti che possono causare nuove ondate di casi e morti" e che "la cosa peggiore che i Paesi possano fare ora è usare questa notizia per abbassare la guardia, per smantellare il sistema che hanno costruito e per lanciare alla gente il messaggio che il Covid non è più qualcosa di cui preoccuparsi".

E proprio seguendo questa riflessione, ricorda Cartabellotta, "al tempo stesso l'Oms ha pubblicato il quarto aggiornamento del piano strategico 2023-2025 di preparazione e risposta al Covid che definisce le azioni per minimizzare l’impatto della pandemia sullo stato di salute delle popolazioni, oltre che sui sistemi sanitari". In particolare, si sottolinea nella nota di Gimbe, tra gli approcci per raggiungere questi obiettivi viene raccomandato di vaccinare le popolazioni a rischio al fine di ridurre l’incidenza di malattia grave e mortalità.