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Covid, Report: l’Italia ha comprato altre 138 milioni di dosi di vaccino per il 2022

Sigfrido Ranucci

Cosa sta bollendo nelle pentola televisiva di Report: l’Italia ha comprato altre 138 milioni di dosi di vaccino per il 2022 e non sa che farsene

L’ultimo scoop sul Covid e sui criteri con cui viene affrontato lo ha messo a segno Report, secondo cui l’Italia ha comprato “altre 138 milioni di dosi di vaccino” per il 2022 e con la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci che ha messo le mani sulla documentazione che lo proverebbe. La polpa tematica della puntata in onda stasera, 20 giugno, alle 21.30 su RaiTre è affidata ad una storia Instagram: “Tramite un accesso agli atti Report è riuscito a scoprire il numero esatto di dosi acquistate dal nostro Paese: per il solo anno 2022, l’Italia ha comprato 138 milioni di dosi, che si sommano ai 180 milioni dell’anno scorso”. 

L’Italia ha comprato altre 138 milioni di dosi 

E poi: “Una cifra enorme, sufficiente a rivaccinare per altre due volte l’intera popolazione, quando invece al momento la campagna vaccinale è in una fase di stallo e la quarta dose è limitata solo alle categorie più a rischio”. A questa storia ha fatto eco sempre social un lungo post introduttivo e di compendio comparso sulla pagina Facebook del conduttore Ranucci: “Ogni Paese occidentale ha pensato ad accaparrarsi il numero più alto di dosi possibili, contribuendo a far salire il prezzo dei vaccini e rendendo i Paesi poveri dipendenti dalle donazioni di quelli ricchi. Le Nazioni Unite lo definiscono ‘apartheid vaccinale’”.

Il totale acquistato: 321 milioni di dosi

Il nostro Paese ha acquistato oltre 321 milioni di dosi sufficienti per vaccinare l’intera popolazione almeno altre due volte”. E ancora: “Fra queste 6 milioni di dosi di Novavax che si può usare solo come prima e seconda dose e dunque a questo punto non sappiamo a chi darlo. E gli 11 milioni di dosi di due vaccini che sono ancora da approvare. Che ci facciamo? Li doneremo in Africa, dove solo un quinto della popolazione ha completato il ciclo vaccinale e dove abbiamo già inviato Astrazeneca, che nessuno voleva più dopo i casi di eventi avversi”. 

“A noi non viene bene neanche la generosità”

Poi Ranucci incalza: “Il problema è che non ci riesce bene neppure la generosità. Hanno scadenze troppo ravvicinate e in Tunisia li hanno buttati così come in Nigeria, oltre un milione di dosi. Ora il tema è come verrà gestita la campagna vaccinale in autunno? Dovremmo prima capire se sarà necessario fare la quarta dose per tutti. Poi c’è da capire se saranno distribuiti vaccini aggiornati e più efficaci contro le varianti”. E in chiosa: “In questi giorni l’Ema sta valutando i vaccini Pfizer e Moderna contro la variante Omicron. Nell’attesa in Europa c’è anche chi non vuole più rispettare i contratti per i vecchi vaccini appellandosi alla causa di forza maggiore”.