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Covid, Ricciardi lancia l'accusa a Conte: "Già a febbraio 2020 l'Europa voleva il lockdown"

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Walter Ricciardi lancia la bomba con il suo libro "Pandemonio Ricciardi": l'Italia sarebbe stato il cluster che ha fatto dilagare il Covid in Europa.

Walter Ricciardi lancia la bomba con il suo libro “Pandemonio Ricciardi”: secondo l’igienista l’Italia sarebbe stato il cluster che ha fatto dilagare il Covid in Europa.

Ricciardi e il libro sul Covid: Pandemonio Ricciardi

Walter Ricciardi, igienista e docente universitario, è stato ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, in una puntata in cui ha presentato il suo nuovo libro: Pandemonio Ricciardi. Un testo che racconta i due anni di pandemia, e che contiene scenari inediti, tra cui alcune rivelazioni-bomba: in particolare, si parla di una riunione avvenuta il 23 febbraio 2020 tra i vertici Ue e quelli italiani, in materia di prima ondata Covid:

«Stavamo preparandoci ad adottare le prime misure drastiche ma l’Europa voleva chiudere tutti i confini con il nostro Paese. […] Ci impegnammo a far capire loro che ce l’avremmo messa tutta per contenere l’epidemia, ma era altamente improbabile che fosse limitata al nostro Paese».

Ricciardi e il libro sul Covid: il primo lockdown mancato

Questo è il fulcro della critica mossa da Ricciardi, che riprende quanto emersono pochi giorni fa dal saggio del The Lancet: l’italia potrebbe essere stata il cluster che ha dato il via ai contagi in Europa. Proprio in quel periodo, ormai due anni fa, furono in molti a perdere la vita in condizioni disastrose, soprattutto nel bergamasco, con le immagini delle bare portate via dai militari che ancora sono impresse negli occhi degli italiani.

Lo stesso The Lancet ha attribuito alla cattiva gestione dei focolai a Nembro e Alzano la causa della diffusione del Covid in tutta Italia, ma qui Ricciardi amplia il discorso e lo estende all’Europa intera.

Ricciardi e il libro sul Covid: le critiche al governo Conte

Le critiche, inevitabilmente, sono mosse sull’esecutivo di allora: il governo Conte e l’ancora attuale ministro della Salute, Roberto Speranza. Quanti dei 143mila morti ha causato, nel Bergamasco e nel resto del Paese, questo ritardo?

«Il meccanismo decisionale fosse piuttosto scoordinato e approssimativo». Questo il ricordo di Riciardi, che ricorda di come il ministro Speranza «ascoltò le perplessità» e il suo consiglio di «invocare i poteri previsti dall’articolo 117 della Costituzione per tutelare la salute in circostanze eccezionali». Nonostante ciò, il governo continuò a usare «un livello decisionale misto che ha prodotto ritardi e conseguenze gravi come la seconda ondata».