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Covid: Schillaci, 'rinegoziare contratti vaccini con produttori'

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Bruxelles, 9 dic. (Adnkronos Salute) - "Un'allocazione non efficiente" della spesa pubblica, con un eccesso di acquisti di vaccini anti-Covid in un contesto di domanda calante, "oltre a rappresentare uno spreco in sé sarebbe difficilmente compreso" dai cittadini e ris...

Bruxelles, 9 dic. (Adnkronos Salute) – "Un'allocazione non efficiente" della spesa pubblica, con un eccesso di acquisti di vaccini anti-Covid in un contesto di domanda calante, "oltre a rappresentare uno spreco in sé sarebbe difficilmente compreso" dai cittadini e rischierebbe "di generare paradossalmente un senso di disaffezione verso future campagne vaccinali. Credo che sia un tema da affrontare subito: è urgente invitare la Commissione europea a porre in essere tutte le azioni contrattuali per tutelare i diritti degli Stati membri con riguardo agli Apa (Advanced Purchase Agreement, ndr) sottoscritti. Reputo necessaria la rinegoziazione dei contratti con le case farmaceutiche" per la fornitura dei vaccini anti-Covid "ancora ineseguiti o soltanto parzialmente eseguiti". Lo dice il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenendo nel Consiglio Salute a Bruxelles, sottolineando comunque che l'azione centralizzata condotta dalla Commissione per acquistare i vaccini nella fase acuta della pandemia ha consentito all'Europa di tornare a una "normalità accettabile". 

Per il ministro, deve essere prevista "la possibilità di ridurre gli acquisti contrattualmente previsti in funzione dell'effettivo fabbisogno degli Stati, e in ogni caso una dilazione dei pagamenti e delle consegne delle dosi acquisite in più anni, almeno 4, adattando queste ultime all'evoluzione epidemiologica del virus".

"Infine – aggiunge Schillaci – con riguardo ai vaccini consegnati in prossimità della loro scadenza, di fatto inutilizzabili, o comunque al momento della consegna perché non efficaci rispetto all'evoluzione del virus, essendo venuto meno l'interesse alla loro fornitura, pare essersi verificata una impossibilità sopravvenuta legittimante i rimedi della sostituzione delle dosi consegnate ovvero, in alternativa, della consistente riduzione del prezzo. E' auspicabile che la Commissione anche in tal caso agisca a tutela dei diritti degli Stati membri".