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Covid, si teme il rischio di una nuova variante a causa dell'emergenza profughi: parlano Bassetti, Pistello e Ciccozzi

Matteo Bassetti

L'emergenza profughi preoccupa molti medici italiani. Potrebbe davvero iniziare a circolare una nuova variante del Covid-19?

La guerra tra Russia ed Ucraina ha fatto passare quasi in secondo piano la pandemia di coronavirus che è in corso dal 2020. Secondo alcuni medici, però, non si deve abbassare la guardia e bisogna fare molta attenzione all’emergenza profughi, in quanto molti non sono vaccinati e potrebbero esserci nuove varianti in circolo.

I profughi ucraini potrebbero far circolare un’altra variante del Covid?

A rompere il ghiaccio sull’argomento è Matteo Bassetti. Il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova ha rivelato all’Adnkronos che la copertura vaccinale in Ucraina è molto bassa, inferiore anche al 40%. Il virus, nello Stato attaccato dalla Russia, circola ancora in maniera abbastanza elevata a causa delle basse temperature e dello scarso utilizzo di dispositivi di protezione. Bassetti, inoltre, crede che “non ci siano laboratori di virologia in grado di sequenziare per capire cosa sta succedendo. Se anche ci fosse (una nuova variante) nessuno se ne accorgerebbe”.

L’opinione di Pistello

Mauro Pistello, direttore dell’Unità di Virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa, ha affermato che non bisogna sottovalutare il Covid-19 solo perchè adesso la situazione in Italia è più stabile. Per Pistello è giusto far terminare lo stato d’emergenza il 31 marzo 2022, ma bisogna insistere ancora con la campagna vaccinale per tornare alla normalità. Solo perchè la guerra in Ucraina ha fatto passare in secondo piano il Covid-19, non è detto che sia sparito e non si debba combattere.

L’opinione di Ciccozzi

Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, è d’accordo con i suoi colleghi. In Italia si stima che arriveranno almeno 1 milione di profughi, soprattutto bambini. È proprio ai bambini che bisogna stare attenti, in quanto possono contrarre e diffondere il virus in maniera più semplice perchè spesso sono asintomatici. Inoltre, sarà necessario pensare ad un piano che permetta di tamponare tutti i profughi e mettere in quarantena i positivi. Un altro grosso nodo da risolvere è il fatto che molti di essi, non essendoci l’obbligo vaccinale in Italia, saranno scettici e decideranno di non vaccinarsi. Bisogna dunque sperare che molti dei profughi che giungeranno nel nostro Paese aderiscano alla campagna vaccinale.