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Covid Usa: in arrivo la terza dose del vaccino

covid usa al via con la terza dose del vaccino

A causa della variante delta del covid, in Usa la terza dose del vaccino sarà inoculata a partire da settembre.

In Usa è in arrivo la terza dose del vaccino: secondo gli esperti le due dosi sinora inoculate, non sono più sufficienti a garantire una protezione adeguata contro la variante delta, ragion per cui si sta pensando di effettuare il richiamo con la terza dose.

Covid Usa: terza dose del vaccino in arrivo

A partire dal 20 settembre 2021, negli Stati Uniti saranno distribuite in modo capillare, le terze dosi di vaccino anti covid. A dare l’annuncio una nota firmata dalla direttrice dei Centri per la prevenzione delle malattie (Cdc) Rochelle Wakensky e dal capo della Food and Drug Administration (Fda) Janet Woodcock: -“I dati disponibili mostrano chiaramente che la protezione contro l’infezione da coronavirus diminuisce con il tempo, e in coincidenza con la variante Delta, iniziamo a vedere una protezione ridotta contro la malattia in forma moderata e lieve. Abbiamo concluso che un richiamo sia necessario per massimizzare la protezione da vaccino e prolungare la sua durata”.

Covid Usa: terza dose vaccino dopo 8 mesi dalla seconda

Nella stessa nota rilasciata in modo congiunto dal Cdc e dalla Fda, sono state spiegate le tempistiche per la terza dose, che dovrà essere effettuata a distanza di 8 mesi dalla seconda dose. Per chi ha ricevuto il vaccino monodose Johnson & Johnson sarà probabilmente ugualmente previsto un richiamo, ma i Cdc hanno dichiarato di essere in attesa di dati ulteriori.

La scorsa settimana la Food and Drug Administration inoltre, aveva autorizzato la terza dose per i soggetti immunodepressi, con priorità agli anziani ricoverati nelle case di cura, personale sanitario e over 65, per poi scalare con il resto della popolazione. 

Covid Usa: terza dose vaccino ed efficacia

In Israele la campagna per il richiamo con la terza dose è in pieno svolgimento, e in questi giorni sono arrivati i primi dati sull’efficacia. A condurre lo studio è la cassa mutua di Israele: lo studio ha comparato quasi 150mila persone al settimo giorno dalla terza dose, con oltre 675mila individui – distinti per età, genere, stato sociale e gruppo di popolazione – con solo 2 dosi tra gennaio e febbraio 2021, 5 mesi prima. Nel primo gruppo a diventare positivi sono stati in 37, mentre nel secondo 1.064.

I responsabili dello studio, tra cui Arnon Shahar, intervistato da InsideOver ha dichiarato: –“Da noi i casi stanno aumentando e, da un mese a questa parte, siamo alle prese con una quarta ondata, che ha numeri simili alla terza dello scorso dicembre. Quando parlo di casi mi riferisco ai positivi giornalieri, circa 3500. Ciò che è cambiato è però il numero di decessi e ricoveri. Notiamo che, nonostante i vaccinati vengano contagiati, la probabilità che hanno di contrarre una malattia grave è parecchio ridotta rispetto a chi non è vaccinato, soprattutto se si parla di over 60. 

Ci siamo resi conto che, negli ultimi tempi, registravamo una ridotta immunità tra i vaccinati e un maggior contagio, soprattutto tra gli over 60 e i giovani con fattori di rischio. Probabilmente, questo è dovuto a due fattori. Il primo: l’eventuale capacità della variante delta di bucare il vaccino. Il secondo: una ridotta risposta anticorpale, causata dal tempo passato dall’ultima dose”.