> > Covid, Vaia: "Nessuna quarta dose di vaccino, servirà un richiamo ogni 12 mesi"

Covid, Vaia: "Nessuna quarta dose di vaccino, servirà un richiamo ogni 12 mesi"

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Francesco Vaia, direttore generale e direttore sanitario dell'ospedale Spallanzani di Roma, ha spiegato che servirà un richiamo di vaccino ogni 12 mes

Francesco Vaia, direttore generale e direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani di Roma, ha spiegato che servirà un richiamo di vaccino ogni 12 mesi.

Covid, Vaia: “I dati che arrivano dal Sudafrica non giustificano allarmismi”

Francesco Vaia, direttore generale e direttore sanitario dello Spallanzani di roma, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano ha parlato della variante Omicron e del vaccino. “I dati che arrivano dal Sudafrica non giustificano allarmismi” ha spiegato il medico. Per quanto riguarda la quarta dose, ha spiegato che resta convinto “che dobbiamo immaginare di superare l’emergenza. E, come per l’influenza, fare un richiamo annuale con vaccini che siano però aggiornati alle varianti“. Una vaccinazione annuale che non deve essere trasformata in un dramma. “Con il sorriso e con il buon senso. Ne usciremo, ci siamo” ha dichiarato. 

Covid, Vaia: “Dobbiamo convincere le persone, non spaventarle”

Dobbiamo convincere le persone, non spaventarle: la scienza si nutre del dubbio, della tolleranza e dell’empirismo. I dati sono inoppugnabili: contagiati, morti, ricoveri, soprattutto quelli gravi sono assolutamente di gran lunga inferiori al medesimo periodo dell’anno scorso e ciò è merito dell’atteggiamento corretto dei cittadini e del vaccino. Rispetto all’obbligo: si potrebbe ampliare la fascia di chi è a contatto col pubblico” ha dichiarato Francesco Vaia, riferendosi ad un eventuale obbligo vaccinale. 

Covid, Vaia: “L’indice Rt si sta tenendo basso”

L’indice Rt si sta tenendo basso: il quotidiano insopportabile bollettino non dice nulla più se non spaventare le persone. Ne stiamo uscendo e sarà un buon Natale” ha spiegato il direttore, aggiungendo che la variante Omicron non sta allarmando particolarmente. Si tratta di una variante più benigna. “I colleghi sudafricani sono ottimisti e auspicano, tra l’altro, una revisione delle misure di chiusura da parte degli altri Stati e io credo che abbiano validi motivi. Non dobbiamo avere paura. Non vi sono affatto motivi. In Italia abbiamo pochissimi casi e scarsamente rilevanti clinicamente; allo Spallanzani, ad esempio, allo stato zero” ha aggiunto.