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Covid, verso via libera dell'esecutivo sulla proroga dello stato di emergenza

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La proroga dello stato di emergenza si starebbe sempre più facendo strada. La nuova durata potrebbe essere di tre mesi.

Ancora una nuova proroga dello stato di emergenza. Questa l’ipotesi che si starebbe facendo sempre più strada in queste ultime ore nell’esecutivo che, stando a quanto si apprende da fonti di Adnkronos, potrebbe estendere la misura straordinaria per altri tre mesi, che sarebbe il tempo per trascinare il Paese fuori dal periodo invernale. Fonti di Governo avrebbero inoltre anche riferito che tale decisione potrebbe essere preceduta da una cabina di regia tra il premier e la maggioranza. 

Proroga stato di emergenza, due le ipotesi contemplate

Nel frattempo potrebbero essere due le ipotesi sulle quali si dovrebbe discutere a breve. La prima – riporta RaiNews – è quella di altri tre mesi e più nello specifico fino al 31 marzo, mentre la seconda opzione potrebbe essere quella di estendere la misura fino al 31 gennaio con la mini proroga che durerebbe un mese soltanto. Ad ogni modo la soluzione, maggiormente accreditata potrebbe essere appunto la prima. 

Proroga stato di emergenza, il PD è favorevole

Intanto il segretario generale del PD Enrico Letta si è detto favorevole alla proroga dello stato di emergenza: “Dobbiamo tenere la guardia alta, la proroga dello stato di emergenza è necessaria per evitare di trovarci come l’Olanda, l’Austria o la Germania e il Governo deve annunciarla rapidamente”, ha spiegato durante un intervento in occasione della presentazione del libro “Liberalismo inclusivo. Un futuro possibile per il nostro angolo di mondo” di Michele Salvati e Norberto Dilmore. 

Proroga stato di emergenza, Salvini: “Aspettiamoci di confrontarci con sindaci e governatori”

Infine da parte del leader della Lega Matteo Salvini c’è stata una parziale apertura pur riservandosi di incontrare in precedenza sindaci e presidenti di regione: “Aspettiamo di confrontarci con sindaci e governatori prima della scadenza che è fra tre settimane per capirne necessità o meno. Non dò giudizi ideologici e apriori”.