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Covid, Zaia: "A inizio pandemia ho pianto, ma abbiamo vinto la guerra grazie all'autonomia"

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Interessante intervista rilasciata dal presidente della regione Veneto, Luca Zaia, che ha ripercorso le tappe principali da inizio pandemia

Interessante intervista rilasciata dal presidente della regione Veneto, Luca Zaia, che ha ripercorso le tappe principali da inizio pandemia.

Zaia sul ruolo dei presidenti di regione durante la pandemia: l’intervista

Intervenuto ai microfoni di ‘BeeMegazine’, il presidente del Veneto ha ripercorso una ad una le tappe fondamentali da inizio pandemia, fino ad arrivare ai giorni d’oggi. Zaia si è concentrato anche sulla rinnovata centralità delle figure istituzionali come la sua: Quel 21 febbraio 2020, quando mi hanno avvertito che anche a casa nostra, a Vo’ Euganeo, era stato individuato il primo caso, è stato come se fossimo entrati in guerra. Ho anche pianto. È stata durissima, ma il fatto di combattere insieme ad una squadra unita, composta da professionisti che si sono rimboccati le maniche, pancia a terra, ci ha permesso di garantire risposte concrete ed anche efficaci ai nostri cittadini. Si era sul pezzo h24. I nostri medici si erano messi a disposizione pienamente, in quel periodo. Più di qualcuno di loro aveva deciso di non rientrare a casa propria a fine turno. Stanchi, stremati, talvolta addirittura sopraffatti dal timore di non farcela e di perdere la guerra, non hanno mai gettato la spugna: comprendevano l’emergenza e la necessità di resistere ad ogni costo. Lo dico spesso: è vero che chi corre da solo può andare più veloce, ma ricordiamoci che solo chi lavora in squadra può andare lontano e vincere.”

Zaia sul rapporto tra le regioni e il Governo centrale

Chiamato ad esprimersi sulle difficoltà nel rapporto tra regioni e Governo centrale durante le fasi più calde della pandemia, Zaia ha ricordato: “Sulla pandemia era attiva costantemente la Conferenza delle Regioni, un organismo di coordinamento e condivisione che ci ha permesso di fare sintesi sulla situazione che si affrontava e sulle azioni che a mano a mano era meglio adottare per contrastare il virus. La verità è che questo virus ha saputo stupirci, arrivando anche a destabilizzarci. Questa guerra, ci ha insegnato che l’essere autonomi in sanità ci ha permesso di contrastare il virus e, in un qualche modo, anche di limitarne i danni senza aspettare ogni volta che qualcuno schiacciasse il bottone da Roma.”