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Covid, Zangrillo contro "Il Corriere della Sera": "Crea panico, ecco i veri numeri"

Alberto Zangrillo

Il dottor Alberto Zangrillo si è scagliato contro "Il Corriere della Sera", che ha lanciato diversi allarmi sul Covid. Secondo il medico crea troppo panico

Il dottor Alberto Zangrillo si è scagliato contro “Il Corriere della Sera“, che ha lanciato diversi allarmi sul Covid. Secondo il medico crea troppo panico, che al momento non è necessario. Le parole dell’esperto

Zangrillo contro il Corriere della Sera: “Crea panico”

Alberto Zangrillo si è scagliato contro il Corriere della Sera. Il primario del reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano se l’è presa con il quotidiano che, nell’edizione di lunedì 19 luglio, ha dedicato numerose pagine al Covid, lanciando diversi allarmi. “A fronte di questi numeri reali, dedicare le prime 6 pagine del Corriere al Covid 19 equivale, a mio parere, a creare panico” ha scritto Zangrillo, allegando una foto con scritte le cifre degli accessi al San Raffaele dal 10 al 17 luglio per il Covid. Si parla di 11 accessi totali su 1170 accessi per tutte le cause. Sono al 100% non vaccinati, con un’età media di 36 anni. Ci sono anche otto dimessi e tre ricoverati. 

Zangrillo contro il Corriere della Sera: le critiche del medico

Alberto Zangrillo ha attaccato apertamente il Corriere della Sera, accusandolo di creare il panico negli italiani, senza essere a conoscenza dei veri numeri. In realtà il medico ha criticato i mezzi di comunicazione in diverse occasioni. “Spaventare le persone con toni allarmanti andrebbe sanzionato. I media si sono innamorati del filone Covid. C’è un’enorme responsabilità di chi comunica: ad un qualsiasi personaggio in cerca di autore è sufficiente parlare di una delle 24 lettere dell’alfabeto greco e si ritrova scienziato” ha dichiarato il dottore, sottolineando che chi fa comunicazione deve rendersi conto di avere una responsabilità molto forte

Zangrillo contro il Corriere della Sera: troppo terrore mediatico

Alberto Zangrillo, raggiunto da Adnkronos, aveva spiegato di essere molto preoccupato per tutte quelle persone che, a causa del terrore mediatico, continuano a vivere nella paura “in attesa della fine del mondo”. “Dobbiamo con urgenza riportare tutti ad un livello di consapevolezza razionale” aveva sottolineato il medico. Con il suo recente messaggio ha fatto capire che la cosa vale anche per il Corriere della Sera e che il suo parere sulla responsabilità di chi lavora nella comunicazione non è cambiato. La preoccupazione del medico è che si vadano a spaventare ulteriormente le perosne.