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Crisanti: "Il tampone antigenico seleziona varianti che non possono essere identificate"

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Per Crisanti bene il Super Green Pass che potrà limitare l'uso dei tamponi antigenici da lui ritenuti poco utili con alcuni tipi di varianti.

Nella puntata di Piazzapulita su La7 andata in onda ieri, 25 novembre, il professore Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, ha detto la sua sulle nuove misure di contenimento messe in atto dal governo. Tra queste spicca senza dubbio il Super Green Pass, con le limitazioni alla socialità che riguarderanno in particolar modo le persone non vacciante. L’esperto ha lodato la misura ribadendo ciò che sostiene da tempo, ovvero che il tampone antigenico, o rapido, usato fin qui per la concessione dei green pass, non sia uno strumento utille, specie con determinati tipi di varianti.

Crisanti sul tampone antigenico e le varianti

Sul Super Green Pass Crisanti ha detto: “È qualcosa di tutto sommato ragionevole impedire l’accesso ai locali a persone potenzialmente infette, ma il vero problema è continuare a mandare in giro tantissime persone con i tamponi antigenici”.

Rapporto tampone antigenico e varianti, il punto di Crisanti

Il microbilogo si riferisce nello specifico al fatto che per viaggiare sui mezzi pubblici sia sufficente il normale Green Pass, ovvero quello ottenuto con il tampone. “A questo punto – ha specificato il professore – era meglio obbligare alle mascherine Ffp2 sui mezzi pubblici che dà una sicurezza al 98 per cento. È la cosa più sicura. E poi con la mascherina Ffp2 si è facilmente individuabili e biasimati da chi ti sta intorno”.

Crisanti riduce il ruolo del tampone antigenico con le varianti

“I tamponi rapidi – ha precisato Crisanti perchè incalzato sul tema – sono meno sensibili rispetto ai tamponi molecolari. L’uso indiscriminato di tamponi antigenici seleziona varianti che di fatto non possono essere identificate”.