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Crisi in Argentina, chiesti 50 miliardi di dollari al Fmi

L'Argentina rischia un 2002 bis

Il paese Sudamericano è vicino a un nuovo default, la crisi ha svalutato il Pesos e ha provocato una percentuale di disoccupazione senza precedenti.

L’Argentina sta vivendo un’altra crisi finanziaria, dopo il default del 2002 il paese sembrava aver preso la strada giusta: grazie alla crescita del Brasile lo stato ha vissuto un momento di splendore.

Negli ultimi anni tutti i paesi Sudamericani sono entrati in una profonda crisi tanto che l’Argentina il 5 settembre ha chiesto un’intervento straordinario del Fmi (Fondo monetario internazionale).

La crisi economica in Argentina

Sono passati diversi anni dal 2002 disastroso che aveva visto l’Argentina in default e aveva portato milioni di persone alla povertà. Il 2018 sembra essere un anno molto sofferente per il paese che ha chiesto l’intervento urgente di 50 milioni di dollari.

Molti giovani lasciano il paese in cerca di lavoro in Europa o negli Stati Uniti. Questa è una situazione molto simile a quella che si trova in Italia). Non vi è molta speranza sul futuro del paese:la corruzione e gli sprechi del governo scandiscono la vitalità economica del paese che presenta la più grande minoranza italiana al mondo.

Intanto il ministro delle finanze ha commentato: “Spero che il consiglio del Fondo monetario internazionale voterà nella seconda metà di settembre un accordo per offrire al paese più sostegno finanziario nel tentativo di alleviare i timori degli investitori”.

La crisi ha avuto il suo apice ad agosto con una caduta del 15% e una conseguente svalutazione del pesos. Il governo ha quindi chiesto un intervento del Fondo per salvare il paese da un ipotetico secondo default.

La speranza però continua a esserci ai vertici: “Abbiamo fatto progressi e continueremo assieme per rafforzare il programma. Dovrebbe essere quindi questione di giorni per conoscere l’esito della trattativa col fondo e, di conseguenza, le prospettive del paese Sudamericano.

La recessione in Brasile

Una situazione analoga la sta vivendo anche il Brasile. Il paese che che era stato definito come uno dei paesi emergenti ora si trova di fronte alla più grande recessione della sua storia.

Sono ormai 8 trimestri che il paese non cresce. Il Pil del paese si è contratto di 3.6 punti e l’economia è diminuita dell’8% secondo quanto riportato dalla BBC, le conseguenze della crisi sono un alto tasso di disoccupazione (di 13 milioni di cittadini).