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Crisi di Governo, il M5s non voterà fiducia e dl Aiuti in Aula al Senato: tensioni tra Conte e Draghi

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Crisi di Governo, crescono le tensioni tra Conte e Draghi. Il M5s ha deciso di non votare la fiducia e il dl Aiuti ma di lasciare l’Aula del Senato.

Crisi di Governo, aumentano le tensioni tra Conte e Draghi. Al termine della telefonata tra il leader del Movimento 5 Stelle e il premier e a margine del Consiglio Nazionale che si è concluso in tarda serata, i parlamentari pentastellati hanno deciso di non votare la fiducia e il dl Aiuti in Aula al Senato nella giornata di giovedì 14 luglio.

Crisi di governo, Conte chiama Draghi e dice ai suoi di aspettare

Con questa frase: “Sento Draghi e vi aggiorno“, Giuseppe Conte ha deciso di congedarsi con i presenti al Consiglio Nazionale del M5S. Prima di dettare la linea definitiva da seguire domani, 14 luglio 2022, in Senato, il leader pentastellato vuole nuovamente sentire Mario Draghi per capire che aria tira o se ha preso in considerazione le sue proposte. Il Consiglio Nazionale pentastellato riprenderà poi alle 19.30 di oggi, 13 luglio 2022, dopo il colloquio tra il presidente del Consiglio e Giuseppe Conte.

Conte vuole risposte da Draghi ma non vorrebbe votare il Dl Aiuti

Si apprende dall’Adnkronos che la posizione del M5S è sempre la stessa: non partecipare al voto in Aula. L’intenzione di Giuseppe Conte, però, non è quella di far cadere il governo. L’ex premier prima di prendere una decisione potenzialmente drastica deve sentire Mario Draghi e capire come muoversi. L’idea sarebbe quella di non votare il Dl Aiuti ma rimanere al governo con Draghi presidente fino alle prossime elezioni. Per far in modo che si avveri questo scenario, Conte vuole una risposta concreta in merito alle varie richieste del M5S che ha fatto presente a Draghi durante il loro incontro avvenuto mercoledì 6 luglio 2022.

Salvini su crisi di Governo e tensioni tra Conte e Draghi: “Senza voto M5S al Senato si torna al voto”

In attesa di informazioni circa la telefonata tra Conte e Draghi, il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha inviato una nota alle agenzie di stampa asserendo che, se il M5S non dovesse votare la fiducia, sarà necessario andare immediatamente al voto.

Nello specifico, Salvini ha dichiarato: “Non ci auguriamo la crisi, ma così non si può andare avanti. Lo ha detto anche Draghi, senza i 5 stelle non ci sarà un altro Governo. Se i 5 stelle faranno una scelta, parola agli italiani“.

Allo stesso modo, è intervenuto sulla crisi di Governo il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, che ha osservato: “Il dibattito è il sale della democrazia, ma in questo momento particolare c’è bisogno di un governo per prendere decisioni strategiche. Io spero che non ci siano motivi perché questo governo cada, perché entreremmo in un limbo pericoloso – e ha aggiunto –. Noi della Lega abbiamo un ruolo e possiamo giocarcelo fino in fondo, abbiamo le nostre istanze a partire dall’autonomia. Se si può andare avanti anche senza M5s? Giro la domanda al presidente Mattarella che, come prevede la Costituzione, sentirà le forze politiche, vedrà i numeri e deciderà”.

Tajani (FI): “Quello che sta facendo il M5S è incompresibile”

I rapporti tra M5S e Governo sono stati commentati anche dal coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, che ha affermato: “Quello che sta facendo il M5S è incomprensibile, ecco perché Silvio Berlusconi e FI hanno chiesto di verificare se vogliono stare o meno al governo. Senza il M5S i numeri ci sono per continuare però il presidente del Consiglio ha detto che senza il M5S finisce la stagione dell’unità nazionale. Per quanto ci riguarda dopo Draghi non ci sono altri presidenti del Consiglio – e ha concluso –. Non faccio il mago, io mi auguro che l’esecutivo sopravviva”.

Di Maio (Ipf): “Credo che il governo debba andare avanti”

L’ex capo politico del M5S e leader di Insieme per il Futuro, Luigi Di Maio, invece, ha asserito: “Io credo che il governo debba andare avanti, sono ottimista per natura e lancio un richiamo alla responsabilità a coloro i quali sanno benissimo il periodo che stiamo attraversando. Ci sono molteplici cose da fare, tra cui l’attuazione del Pnrr, gli interventi sul cuneo fiscale, il piano benzina, la diplomazia sull’Ucraina e la legge di bilancio, perché andare in esercizio provvisorio di bilancio sarebbe una sciagura”.

Letta (PD): “La logica del capro espiatorio non ci appartiene”

Nella giornata di mercoledì 13 luglio, si è tenuta anche l’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Partito Democratico. Durante l’incontro, il segretario dem Enrico Letta ha dichiarato: “Quando abbiamo detto ‘il governo deve andare avanti e noi lo sosteniamo fino alla fine delle legislatura’ non lo abbiamo detto solo noi. Ieri ho visto Salvini e Berlusconi: lo diciamo sommessamente, non è che se per ripicca M5s fa cadere il governo non si va al voto. È nelle cose, lo hanno detto Salvini e Berlusconi. Il governo ha bisogno di una maggioranza, e lo diciamo a tutte le forze politiche”.

Nel corso dell’intervento tenuto nella sala della Regina a Montecitorio, inoltre, Letta ha sottolineato: “Lo dico con chiarezza a tutti e a nessuno: il semestre di difficoltà che abbiamo davanti richiede più responsabilità. Di fronte ad un autunno caldo le forze politiche responsabili sanno che scelte fare e le fanno. Noi vogliamo dare risposte non lasciando gli italiani senza risposte lasciandogli solo il balsamo dell’‘è stata colpa loro’. La logica del capro espiatorio, La logica del Malaussene non ci appartiene. Non possiamo stare alla finestra. Prenderà voti alle prossime elezioni chi darà risposte“.

Andrea Orlando sulla crisi di Governo e le tensioni tra Conte e Draghi: “Campo largo? La vedo complicata”

In attesa che la riunione del Consiglio nazionale del M5S terminasse, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha espresso alcune considerazioni durante la sua partecipazione a In Onda Estate su La 7, nella serata di mercoledì 13 luglio.

Il ministro, infatti, ha affermato: “Ritengo che da parte della maggioranza ci sia stata una sottovalutazione delle istanze del M5S. Vedo la sofferenza di una forza politica all’interno di questa maggioranza. Ma quello di Conte potrebbe essere ora un fallo di reazione che fa male sia al Paese che al M5S. La scelta di staccare adesso sarebbe incomprensibile e difficilmente spiegabile. Ieri si è aperto un confronto con le parti sociali e dopo tanti anni si è iniziato a fare un discorso organico sulla qualità del lavoro. Sul campo largo, io sono stato un sostenitore dell’alleanza con M5S, ma se si prendessero posizioni così differenti in questa fase, alle prossime elezioni un’alleanza la vedo complicata”.

M5s non voterà fiducia e dl Aiuti in Senato: l’annuncio di Conte

Il Consiglio nazionale del M5S si è concluso intorno alle ore 21:30 di mercoledì 13 luglio. Al termine della riunione che si è tenuta nella sede di Campo Marzio, il presidente dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha evitato le domande dei giornalisti, salendo in macchina senza rilasciare dichiarazioni.

Secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa, tuttavia, pare che i parlamentari pentastellati abbiano deciso di uscire dall’Aula del Senato durante le votazioni sul dl Aiuti e sulla fiducia al Governo di domani, giovedì 14 luglio.

Al termine del Consiglio nazionale, ha avuto inizio l’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari alla Camera. Se, durante l’incontro, i parlamentari del M5S dovessero confermare la linea politica indicata dal Consiglio nazionale, si verificheranno due scenari. In primo luogo, il Governo otterrebbe la fiducia a prescindere dal voto del M5S. In secondo luogo, l’esecutivo andrebbe incontro a una crisi di natura politica e non parlamentare.

Nella tarda serata di mercoledì 13 luglio, il presidente del M5S, Giuseppe Conte, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale, annunciando: “Domani non parteciperemo al voto al Senato sul Decreto Aiuti. Serve discontinuità nell’azione di Governo”.

Conte all’assemblea dei parlamentari 5 Stelle: “Siamo l’unica forza che sta incalzando il Governo sulle emergenze”

Al termine del Consiglio nazionale del M5S, Giuseppe Conte è intervenuto all’assemblea dei gruppi parlamentari del gruppo politico. In questa circostanza, infatti, l’ex premier ha dichiarato: “Non possiamo che agire con coerenza e linearità, i cittadini non comprenderebbero una soluzione diversa. Con le medesime lineari, coerenti motivazioni di quanto fatto alla Camera, al Senato non parteciperemo al voto”.

Il presidente del Movimento 5 Stelle, inoltre, ha aggiunto: “Il M5s è l’unica forza politica che si sta interrogando su questa crisi con grande serietà, anche con soluzioni da vari mesi. L’unica forza che sta incalzando il governo sulle emergenze, l’unica forza che non ha paura di calibrare la propria azione politica in funzione della concreta realtà che il Paese sta vivendo. Siamo assolutamente disponibili a dialogare e dare un nostro contributo costruttivo a questo governo e al premier Draghi ma non siamo però disponibili, non per arroganza ma per sensibilità verso famiglie e imprese, a dare una cambiale in bianco“.

In relazione al colloquio telefonico con il premier Draghi, Conte ha rivelato: “Oggi ho avuto un colloquio con il premier Draghi, abbiamo parlato anche degli altri punti e devo registrare una disponibilità del presidente a venirci incontro su tutti i punti. Però è evidente che la fase che stiamo affrontando non può accontentarsi di impegni, occorrono concrete misure“.