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Crisi di governo dietro l’angolo, il M5s non voterà il Dl Aiuti ed uscirà

Giuseppe Conte e Mario Draghi

I pentastellati arrivano alla decisione in particolare sul termoinceneritore a Roma, il M5s non voterà il Dl Aiuti ed uscirà: la crisi di governo è qui

La crisi di governo è dietro l’angolo, con il M5s di Giuseppe Conte che alle 9:30 di oggi 14 luglio 2022 non voterà il Dl Aiuti ed uscirà dall’aula del Senato. Per il premier Mario Draghi si prospetta l’ennesima salita al Quirinale, probabilmente l’ultima, dato che è molto probabile che il Capo dello Sato Sergio Mattarella lo rimanderà ad una verifica camerale da cui il premier potrebbe uscire con la linea dei partiti per cui è meglio tornare a votare. Che Giuseppe Conte stesse virando verso la decisione “aventiniana” lo si era capito già nelle ore serali del 13 luglio, quando era uscito dalla direzione nazionale in un palazzo romano che ospita anche un hotel senza fare dichiarazioni ai giornalisti.

Il M5s non voterà il Dl Aiuti

E dopo ore convulse di vertice è arrivato l’annuncio all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari accolto peraltro da una “responsabile” standing ovation. “Non possiamo che agire con coerenza e linearità, i cittadini non comprenderebbero una soluzione diversa”. Mario Draghi salirebbe al Colle e tornare con la richiesta di Mattarella per una verifica ma non è affatto certo che Draghi ci stia a mettersi sotto esame parlamentare.

Governo Draghi “termoincenerito”

Il Fatto Quotidiano conferma: “I senatori grillini usciranno dall’Aula di palazzo Madama al momento del voto sul decreto-legge Aiuti: provvedimento in cui il governo ha inserito, accanto a 23 miliardi in sostegni economici contro il carovita, una norma che attribuisce al sindaco di Roma Roberto Gualtieri poteri straordinari per realizzare un inceneritore dei rifiuti, boccone difficilissimo da ingoiare per i pentastellati”.