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Crisi energetica, il governo sblocca la realizzazione di sei parchi eolici

parchi eolici

I quattro nuovi parchi eolici si trovano in provincia di Foggia. L'appello di Legambiente: "Investire sulle fonti pulite, l'autoproduzione e l'innovazione "

Il primo step del governo Draghi per una diversificazione delle fonti di approvvigionamento, è quello di una maggiore spinta alle fonti rinnovabili. Il Cdm ha sbloccato la realizzazione e il potenziamento di sei parchi eolici.

Potenziamento delle fonti rinnovabili

Il conflitto tra Russia e Ucranina rende sempre più urgente l’esigenza per il nostro paese di diversificare le fonti di approvvigionamento. Nell’agenda del governo le fonti rinnovabiili sono il primo step per affrontare la crisi energetica e il relativo caro-prezzi.

Così il Consiglio dei ministri ha sbloccato la realizzazione e il potenziamento di sei parchi eolici in Puglia Basilicata e Sardegna, che assicureranno una potenza pari a 418 MW.

I quattro nuovi parchi eolici

Più nel dettaglio, si tratta di quattro nuovi progetti di impianti eolici ai quali si aggiunge il potenziamento del parco eolico “Nulvi Ploaghe” a Sassari e la proroga del parco eolico nel Comune di Tricarico (Matera).

I quattro nuovi progetti di impianti eolici si trovano in provincia di Foggia, nel Comune di Castelluccio dei Sauri , nei Comuni di Cerignola e Orta Nuova nel Comune di Sant’Agata di Puglia e nel Comune di Troia.

“A partire dalla fine del 2021 sono stati sbloccati impianti di energia per una potenza totale di 1.407,3 MW (1,407 GigaWatt) da fonti rinnovabili” sottolinea il Consiglio dei ministri.

L’appello di Legambiente

Intanto, nel comunicato pubblicato ieri, Legambiente ha lanciato un nuovo appello al Governo Draghi “perché la crisi energetica che sta investendo l’Italia e l’Europa, legata al conflitto in corso e al ricatto del gas, e che si traduce anche in un forte rincaro delle bollette, si può superare solo investendo davvero sulle fonti pulite, sull’efficienza, l’autoproduzione e l’innovazione tecnologica. Senza dimenticare il contributo che potrebbero dare i 7.600 MW di pompaggi esistenti che se sfruttati adeguatamente sarebbero in grado di accumulare fino a 20 TWh di energia l’anno, pari al 7% del contributo elettrico nazionale”.