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Crisi idrica, chiesto al governo lo stato d'emergenza

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Crisi idrica, M5s chiede lo stato d'emergenza anche per Roma. Critici i livelli lago Bracciano. Galletti: "ritardo manutenzione reti", Acea promette investimenti.

Dopo la richiesta dello stato di emergenza per le province di Parma e Piacenza, il Movimento Cinque Stelle avrebbe avviato la stessa procedura per Roma.
La domanda, come ha fatto sapere lo scorso Venerdì l’agenzia ANSA, è stata inviata via posta ad Acea, alla Regione e al prefetto. Il prefetto avrebbe girato l’istanza ai ministri.
La crisi idrica romana è stata da tempo annunciata e solo per un soffio non s’è passato al razionamento dell’acqua per un milione e mezzo di cittadini.
Ciò è stato scongiurato sostanzialmente dalla proroga sull’utilizzo del lago di Bracciano, accordata dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Si potrà continuare ad attingere alla riserva, seppure in misura ridotta, per tutto il mese di Agosto.

Bracciano e l’allarme crisi idrica

Tra le più importanti risorse di approvvigionamento idrico, il lago di Bracciano ha avuto nell’ultimo anno una crisi senza precedenti. Aspre critiche piovono sulla mancanza di monitoraggio dei livelli del lago, che altrove è reso automatico da sistemi elettronici.
Il livello dell’acqua nell’invaso è sceso di 156cm, l’area del lago si è ritirato per oltre due chilometri quadrati. Questo è significativo non tanto per la quantità d’acqua disponibile nel bacino, ma per la sua capacità di autodepurazione. La depurazione dell’acqua avviene infatti nelle superfici in prossimità della riva, grazie al delicato equilibrio degli organismi che le popolano. Ritraendosi l’acqua, tali superfici diminuiscono drasticamente, e con esse la qualità dell’acqua. A seguito di queste criticità, mai registrate , il governatore Zanetti aveva attivato un “provvedimento restrittivo”. Lo stop ai prelievi è stato poi, come detto, annullato da Galletti.

Crisi idrica, ovvero pessima gestione delle risorse e spreco d’acqua

E’ stato fatto riferimento ai cambiamenti climatici come principale responsabili della mancanza d’acqua. Effettivamente quest’anno è mancata l’acqua. Sono mancate le piogge invernali che solitamente riempivano l’invaso per l’estate. Tuttavia questo non è un trend a senso unico. Nel 2015 c’era stato un esubero d’acqua e i livelli del lago erano stati preoccupanti per abbondanza. Nessuno si è preoccupato di come canalizzare quelle acque in un’ulteriore riserva anziché gettarle a mare.

I periodi di siccità e di eccessiva piovosità, si alternano da sempre. A fronte di un aumento esponenziale dell’acqua per uso irriguo, dell’espansione del suolo urbano a danno delle falde e della crescita demografiche, la rete idrica della capitale è rimasta un secolo indietro. In più fa acqua da tutte le parti. Lo denunciano associazioni ed enti secondo cui ci sarebbero perdite anche del 50% nelle vecchie e ormai inadeguate condutture.

Lo stesso Galletti ha chiarito che il problema cruciale è il “ritardo nella realizzazione delle opere infrastrutturali e nella manutenzione delle reti”.
Tanto è stato affermato a seguito dell’indagine conoscitiva avviata sull’emergenza siccità e sulle misure necessarie per affrontarla. Sempre nel corso dell’audizione in Commissione Ambiente alla Camera, il ministro ha affermato: “Ancora una volta il problema, come già riscontrato per il dissesto idrogeologico e nella gestione delle bonifiche, è sempre quello di una governance capace di mettere insieme tutti gli attori chiamati a decidere su uno stesso problema”. Tuttavia il Sindaco Raggi ha valutato efficiente la manutenzione idrica da Acea, almeno nel corso del suo mandato, e rimanda le colpe alle amministrazioni precedenti.

Dal canto suo, Acea, sul sito aziendale, incornicia in una nota i buoni propositi per gli anni 2018-2022. L’attore protagonista chiamato in causa in quanto gestore delle reti idriche incriminate, promette importanti investimenti.