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Cristina D'Avena sul caso Giorgia Meloni: "Non porto ideologie, ma musica"

Cristina D'Avena Giorgia Meloni

Cristina D'Avena rompe il silenzio sul caso Giorgia Meloni: perché ha accettato di partecipare alla festa di Fratelli d'Italia?

Dopo le polemiche delle ultime ore, Cristina D’Avena ha rotto il silenzio sulla sua partecipazione alla festa di Fratelli d’Italia. La cantante, che non ha mai nascosto la sua simpatia per Giorgia Meloni, ha lanciato un invito ai fan.

Cristina D’Avena sul caso Giorgia Meloni

La notizia della partecipazione di Cristina D’Avena alla festa per i dieci anni della fondazione di Fratelli d’Italia ha dato il via ad una polemica degna di nota. La cantante, tramite il suo profilo social, ha assistito per un po’ al chiacchiericcio, poi ha deciso di dire la sua. Senza menzionare la sua simpatia per Giorgia Meloni, ha chiaramente spiegato il motivo per cui ha accettato l’ingaggio.

La spiegazione di Cristina D’Avena

Cristina ha esordito:

“Cari amici, ho letto nel pomeriggio di ieri, sul web, commenti e considerazioni feroci sulla mia partecipazione alla festa di questa sera, in Piazza del Popolo a Roma. Non credo serva spiegare come mi sia sentita, preferisco ricordare a chi mi ha giudicato, forse con un po’ troppa fretta, chi sono. Da quarant’anni canto in tutti i posti dove sono ben voluta e accolta. Nelle piazze dei paesi, nei palazzetti delle città, nei teatri, in televisione, nelle feste LGBTQ+ e anche alle Feste dell’Unità. Nei Pride e al Vaticano. E sempre e ovunque con tutto l’impegno e la gratitudine possibili. Perché le mie canzoni non desiderano altro che portare allegria e spensieratezza a chi è cresciuto con loro e a chi le canta assieme a me. Tutti, nessuno escluso. E questo non è qualunquismo, ma libertà. Stasera, come tutte le altre, non porto ideologie, ma musica”.

D’Avena non ha fatto né il nome della Meloni e né tantomeno quello del suo partito, ma ha spiegato il suo concetto di libertà.

Nessuno schieramento, solo lavoro

Cristina ha così messo fine alle polemiche sul caso Giorgia Meloni:

“Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso. Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera. E se posso trasformare una polemica in qualcosa di più utile, vorrei fosse – questa – un’ottima occasione per dimostrare (se mai ce ne fosse ancora bisogno) che la musica unisce, include, conforta. Ho sostenuto, e sempre sosterrò, i diritti civili e l’amore universale che dovrebbe essere alla base della crescita di ogni essere umano. Canto Pollon, i Puffi, Memole, Occhi di Gatto, Mila e Shiro…. Sono inni di leggerezza e di fantasia… e di nessuna altra natura o pretesa. Vi voglio bene”.

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