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Crollo del ponte Morandi: Autostrade non lo ricostruirà

Ponte Morandi, il dossier segreto rivelato da La Stampa

Convocazione ufficiale per i deputati a Montecitorio, all'ordine del giorno si discute del crollo del ponte Morandi di Genova avvenuto il 14 agosto.

Sono passate poche settimane dalla tragedia dell’autostrada A10. Il 19 agosto fu ultimata l’operazione di ricerca e recupero delle vittime causate dal crollo del ponte Morandi, nei giorni seguenti prese vita il bilancio ufficiale che riporta alla memoria lo sgomento della vicenda: 43 persone hanno perso la vita (tra queste anche bambini), escluse le ipotesi di attentato e disastro naturale, non resta che stabilire le responsabilità per il disastro. La Guardia di Finanza ha depositato in un atto ufficiale la lista degli individui che secondo le Fiamme Gialle non potevano non essere a conoscenza delle criticità del viadotto: la decisione di inserire i nominativi segnalati nel registro degli indagati sarà a cura della magistratura.

“Follia affidare la ricostruzione ad Autostrade”

Durante la convocazione ufficiale della Camera dei Deputati, in Aula il ministro Danilo Toninelli si è espresso sull’ipotesi di ricostruzione da parte di Autostrade per l’Italia “Il governo è compatto nel ritenere che i lavori di ricostruzione del ponte non possano essere affidati ed eseguiti da chi giuridicamente aveva la responsabilità di non farlo crollare. Lasciare ad Autostrade per l’Italia la ricostruzione del viadotto sarebbe una follia e irrispettoso nei confronti dei familiari delle vittime” -il senatore durante il suo intervento ha specificato in quali tempistiche e modalità il governo aiuterà i cittadini sfollati– “Il Governo metterà in campo forme di aiuto in ordine alle rate dei mutui che molte famiglie sono costrette a pagare su immobili che non possono più abitare. Lo Stato aiuterà anche le imprese, ricadenti nell’area del crollo, a riprendere i cicli produttivi, prevedendo forme di agevolazione fiscale o incentivi alla temporanea delocalizzazione. Tutte le persone sfollate riceveranno una sistemazione entro 3 mesi”.

L’indagine dei pm

Secondo il quotidiano Repubblica i periti dei pm avrebbero consegnato un report all’interno del quale vengono analizzate le probabili cause del crollo. Il problema sembrerebbe essere di natura strutturale: il punto critico dell’infrastruttura si sarebbe identificato nell’antenna del pilone 9, lì dove i tiranti si ricongiungono all’unità portante. Il circondario giornalistico si è interrogato riguardo la dinamica degli eventi, e secondo le ipotesi riportate dalla più parte delle testate prende consapevolezza la teoria secondo la quale al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ci fosse una sensazione esistente e antecedente alla tragedia che premeva sull’idea che i tempi per la manutenzione del viadotto si fossero ormai dilatati eccessivamente.

L’intervento di Giovanni Toti

Il governatore della regione Liguria è intervenuto così sulla questione “Non vedo alternative a un cantiere aperto e pagato da Autostrade perché gli spetta, non solo moralmente ma anche giuridicamente”. Queste le parole di Giovanni Toti a margine della presentazione del Salone Nautico a Milano, dichiarazioni che non mancano di sottolineare le modalità secondo cui verrà operata la demolizione del ponte e il risarcimento ai civili che rischiano di perdere la propria abitazione “Stiamo già consegnando le case di alloggio provvisorio. Quando sapremo per certo quante case saranno coinvolte nella demolizione del ponte, risarciremo i cittadini coinvolti attraverso il piano P.R.I.S. (Programmi Regionali di Intervento Strategico) che permetterà un indennizzo dell’abitazione con una stima al di sopra del valore di mercato”.