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Napoli, detenuto malato di cancro "Fatemi morire a casa"

Napoli, detenuto malato di cancro

Ciro Rigotti, malato di cancro, è giunto allo stadio terminale. Ha chiesto di poter trascorrere il tempo che gli resta a casa, con la famiglia.

Ciro Rigotti, 62 anni, sta scontando una pena di 9 anni per spaccio di droga nel carcere di Poggioreale, a Napoli. Ma le sue condizioni di salute sono critiche. All’uomo è stato diagnosticato un cancro in fase terminale. Riesce a pronunciare solo poche parole: “Voglio tornare a casa, non ce la faccio più”.

Detenuto malato di cancro: l’ultimo desiderio

Rigotti si trova all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove è stato trasferito dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari ospedalieri. Una battaglia combattuta dalla figlia Nunzia. Era il 13 settembre quando la donna ha saputo che il padre era arrivato al pronto soccorso del Cardarelli in codice rosso e condizioni critiche. “Abbiamo il colloquio di un’ora ogni settimana, il giovedì, in carcere”, ha raccontato Nunzia. “Ogni volta vedevo mio padre sempre più magro. Io gli chiedevo: ‘Papà, ma non ti stanno curando?’. Lui mi rispondeva che gli davano solo delle gocce per il dolore”. Ora la famiglia di Rigotti chiede che lui possa trascorrere il poco tempo che gli resta tra le mura della propria casa, circondato dagli affetti. “I medici mi hanno detto che gli restano da uno a tre mesi di vita”, ha spiegato la figlia.

Ciro Rigotti all'ospedale Cardarelli

Per Ciro si è mobilitato anche Samuele Ciambriello, il Garante dei Detenuti della Regione Campania. Dopo aver visitato il padiglione Palermo del Cardarelli, dove l’uomo è ricoverato, ha dichiarato: “Per i familiari dei detenuti presso gli ospedali vale la regola carceraria della visita settimanale o di un’altra premiale a discrezione delle autorità competenti. Credo che questa disposizione sia da cambiare”. Pietro Ioia, attivista per i diritti dei detenuti, ha commentato: “Ho visto tantissimi casi del genere, ma quello di Ciro Rigotti mi ha sconvolto”.