Lisa Pendezza Eva Sacconago aveva 26 anni quando, nel 2011, si è tolta la vita nella sua casa a Busto Arsizio. Il caso ha scosso l’opinione pubblica perché la ragazza, poche settimane prima di morire, era stata violentata da Maria Angela Faré, una suora della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice. La suora è stata condannata a tre anni di carcere per violenza sessuale dal tribunale di Busto Arsizio. Ma la Corte d’Appello di Milano ha riaperto il caso e acconsentito alla perizia sui diari di Eva, accogliendo le richieste della procura generale e della parte civile.
Attesa la perizia su diari e sms
Al procuratore è stato concesso di analizzare diari, appunti e sms di Eva. L’obiettivo è stabilire se la ragazza era in condizioni di “sudditanza psicologica” nei confronti della suora. La 26enne aveva conosciuto Maria Angela Faré quando aveva solo 12 anni e frequentava l’oratorio locale. In lei aveva trovato un punto di riferimento, per via del suo atteggiamento materno. Ma il loro rapporto si era fatto sempre più stretto e morboso, fino alla violenza. Alcuni messaggi tra le due sono già stati resi pubblici, tra cui quello che recita: “Vorrei baciarti e tenerti stretta a me. Denunciami appena puoi… solo la morte ci può separare. Ricordatelo”. Ma su decisione del tribunale d’Appello verranno ora esaminati tutti e sette i faldoni e i due scatoloni che racchiudono il materiale relativo alla vita di Eva dal 2002 al 2011.
I risultati della perizia dovranno essere consegnati alla magistratura entro 60 giorni. Il consulente incaricato, Franco Martinelli, la discuterà in aula il 29 gennaio 2019.
