Antonella Ferrari Nelle acque tra Genova e Bastia (Corsica), è avvenuto uno scontro tra due navi. A seguito dell’incidente una delle due ha iniziato a perdere olio in grande quantità. Si parla di una macchia di dieci chilometri quadrati. Dall’Italia sono partite tre navi per aiutare a contenere lo sversamento.
Lo scontro tra Italia e Corsica
Una portacontainer cipriota e un traghetto tunisino si sono scontrati al largo, nelle acque tra Genova e Bastia. Lo scontro ha provocato una perdita di olio da una delle due imbarcazioni, con conseguente sversamento in mare. Subito dopo la collisione, è scattato l’allarme inquinamento. Su indicazione del Ministero dell’ambiente, l’Italia ha inviato tre navi per contribuire al contenimento della perdita di carburante. Sul posto anche un aereo Atr42 della Guardia Costiera per monitorare la situazione. Le prime notizie parlano di una macchia inquinante di dieci chilometri quadrati per 600 metri cubi di carburante. Il coordinamento delle operazioni è affidato alle autorità francesi secondo quanto stabilito dal piano d’intervento Ramogepol. Il piano comprende Italia, Francia e Principato di Monaco ed è stato istituito per la lotta contro gli inquinamenti marini accidentali nel Mediterraneo.
Nessun ferito nello scontro
La dinamica della collisione, avvenuta in acque francesi, sembra essere abbastanza chiara: il traghetto tunisino “Ulisse” non avrebbe visto il cargo “Cls Virginia”, battente bandiera cipriota, colpendolo lungo la fiancata. Dalle prime informazioni di bordo, diramate dai due equipaggi, sembra non ci siano feriti. L’unica preoccupazione rimane quindi lo sversamento di carburante in mare. Sul posto unità francesi e italiane. Tra queste sono presenti diversi mezzi specializzati in operazioni di contenimento delle sostanze inquinanti e nella bonifica delle acque, biologi e strumentazione per rilevazioni ambientali.
