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Milano, avvocato precipita da un palazzo: suicidio o malore?

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Un avvocato trentaduenne palermitano è caduto dall'ottavo piano di un palazzo di Milano. Non si sa ancora se si tratti di suicidio o di un malore.

Un giovane avvocato di trentadue anni è precipitato dall’ottavo piano di un palazzo a Lampugnano, quartiere a nord-ovest di Milano. Il corpo dell’uomo, di origine palermitana, è stato ritrovato nel primo pomeriggio di lunedì 8 ottobre. Sul luogo dell’incidente sono giunti Carabinieri e soccorritori del 118. Non c’è stato però nulla da fare per lui: l’uomo è morto sul colpo. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti l’avvocato, che lavorava al secondo piano dello stabile da cui è caduto, sarebbe salito sul tetto dell’edificio per fumare una sigaretta dopo la pausa pranzo. Una volta terminata la sigaretta si sarebbe lasciato cadere. I familiari però non si sono fatti convincere da tale ricostruzione: sono convinti che si sia trattato di un malore.

Suicidio o malore? Indagini in corso

Per riuscire a capire se la supposizione dei familiari del trentaduenne abbia qualche fondamento, è stata richiesta un’autopsia, programmata per mercoledì 10 ottobre. Se affettivamente l’avvocato fosse stato colpito da un malore, l’autopsia dovrebbe poterlo rivelare. Inattesa dei risultati, continuano le indagini per ricostruire la dinamica del presunto suicidio. I Carabinieri stanno infatti cercando di capire se, sugli edifici vicini a quello da cui si è gettato l’uomo, ci siano impianti di sorveglianza, nel tentativo di recuperare altri elementi utili alla ricostruzione dei fatti.

I Carabinieri hanno anche iniziato una serie di interrogatori nei confronti dei dipendenti della società di recupero crediti presso cui lavorava il giovane. Qualsiasi testimonianza sullo stato di salute o sui movimenti dell’uomo potrebbe infatti fornire nuovi elementi utili alle indagini.