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Roma, crollo nella chiesa di San Giuseppe: due indagati

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Prime indagini per il crollo nella chiesa di San Giuseppe dei Falegnami: sotto inchiesta i titolari ditta che fece lavori di ristrutturazione.

Primi nomi iscritti al registro degli indagati nell’indagine aperta dalla Procura di Roma in merito crollo del soffitto e del tetto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, nel centro storico della Città eterna, avvenuto il 30 agosto 2018. Nel fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e dal pm Mario Dovinola, sono stati iscritti Stefano Di Stefano e Gaetano Correra, i due titolari della ditta che nel 2015, dopo aver vinto l’appalto, si è occupata dei lavori di ristrutturazione del soffitto della chiesa, che sorge poco lontano dal Campidoglio. Il reato di cui i titolari della ditta sono sospettati è quello di disastro colposo.

Roma, primi risultati delle indagini sul crollo

Le indagini sono iniziate il 6 settembre, quando i Carabinieri del Comando di Piazza Venezia, in collaborazione con i Vigili del fuoco, hanno circondato la chiesa di San Giuseppe dei falegnami con un nastro bianco e rosso, impedendo a turisti e fedeli l’accesso al luogo sacro. L’interdizione del luogo al pubblico era stata disposta dal pm incaricato al caso Mario Dovinola: i materiali crollati e il resto della struttura erano stati messi sotto sequestro “a fini probatori“.

Dopo poco più di un mese sul registro degli indagati compaiono finalmente due nomi. È però probabile che, col proseguire delle indagini, il registro si riempirà di altri nomi. Fortunatamente ad aggravare le responsabilità, ancora da accertare, della ditta che si è occupata del restauro del tetto della chiesa, non ci sono morti. Il crollo del 30 agosto infatti era avvenuto nel primo pomeriggio, quando la struttura era chiusa.

Stavo facendo una pennichella quando ho sentito un botto. Mi ha fatto uscire un agente della Polizia Locale raccontandomi tutto. Questo luogo è abitualmente chiuso perché si usa soltanto per i matrimoni. Ce n’era uno in programma il prossimo sabato. Se fosse accaduto allora avremmo pianto delle vittime” aveva raccontato il Vescovo Daniele Libanori.