Marica Puca Sono stati segnalati nella serata di Venerdì 12 Ottobre 70 migranti, composti in larga misura da donne e minori, che si trovavano a bordo di ungommone in avaria. Il natante è riuscito ad arrivare a poche miglia dalla costa, dove la capitaneria di porto li ha messi in salvo, conducendoli nel porto dell’isola di Lampedusa. Il barcone era stato già segnalato a Malta, responsabile delle operazioni di salvataggio nell’area in cui il barcone era stato in un primo momento avvistato, che però ha rifiutato di mettersi in azione, costringendo la Guardia Costiera italiana ad intervenire.
Lampedusa, la segnalazione della Mare Jonio
Sarebbero morti in mare, se la nave del Progetto Mediterranea Mare Jonio non li avesse intercettati. La nave stava rientrando in Italia, quando il barcone con a bordo 70 migranti è stato avvistato. Immediatamente è stato richiesto l’intervento di Malta, autorità responsabile delle operazioni di soccorso in quell’area, ma La Valletta ha risposto con un diniego, affermando di non avere barche a disposizione per effettuare il salvataggio.
Il salvataggio della Guardia Costiera
Visto il rifiuto da parte delle autorità maltesi ad intervenire, è stato dunque necessario richiedere l’intervento della Guardia Costiera italiana, che è entrata in gioco quando il barcone si trovava a pochissime miglia dalla costa di Lampedusa.
I migranti, sbarcati nel porto siciliano durante la notte, sono stati visitati dal medico Pietro Bartolo e stanno adesso bene. Si tratta soprattutto di donne e di minori di origine siriana, eritrea e ghanese.
