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Omicidio Yara, la Cassazione conferma: ergastolo a Bossetti

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Si chiude il caso giudiziario sulla tragica morte di Yara. La Cassazione ha confermato le sentenze in primo grado e d'appello: ergastolo per Bossetti.

Si chiude definitivamente con la sentenza della Corte di Cassazione il caso giudiziario che dal 2010 ha sconvolto l’opinione pubblica italiana: l’omicidio di Yara Gambirasio. L’esito dei processi di primo grado e d’appello viene confermato: è Massimo Giuseppe Bossetti l’Ignoto 1 responsabile della morte della tredicenne di Brembate di Sopra. È lui ad aver lasciato la ragazzina agonizzante in un campo di Chignolo d’Isola a morire di freddo e di stenti. Per Massimo Giuseppe Bossetti il magistrato ha sancito la pena massima: ergastolo.

Ergastolo per Bossetti, è lui l’aguzzino di Yara

Le indagini per risalire all’identità dell’aguzzino di Yara Gambirasio sono state lunghe e difficili. Finalmente però si è giunti a un esito definitivo, inappellabile: la sentenza della Corte di Cassazione. Il dna di Massimo Giuseppe Bossetti è stato collegato con quello di Ignoto 1 solo nel 2014, ma da allora per il muratore bergamasco non c’è stata via di scampo. Il sostituto procuratore della cassazione Mariella de Masellis ha commentato: “Per dire che Bossetti è innocente dobbiamo dire che il dna di Ignoto 1 non è il suo, che Bossetti non è figlio di Guerinoni, che i Ris hanno modificato l’immodificabile, che è stata perseguita la necessità di trovare in Bossetti, una persona che nessuno conosceva, un capro espiatorio. Se tutto questo non lo possiamo dire non c’è ragionevole dubbio“.

La Cassazione è quindi sicura della sua sentenza. La difesa di Bossetti non è però ancora d’accordo. “Il processo mediatico nuoce: ci voleva molto coraggio a prendere una decisione contro la sentenza d’appello” ha detto l’avvocato Claudio Salvagni. La sentenza però, questa volta, non lascia vie d’uscita: “Non ha avuto un moto di pietà e ha lasciato morire Yara da sola in quel campo” ha ribadito Mariella de Masellis. L’avvocato difensore della famiglia Gambirasio ha invece affermato: “È andato tutto come secondo me doveva andare. Con oggi sono 39 i magistrati che hanno esaminato, in varie fasi, il fatto e tutti hanno concluso per la colpevolezza di Bossetti […] Se c’è stato un processo mediatico non è per colpa nostra. Noi non siamo mai andati in televisione“.