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Roma, colazione al bar: gli stranieri pagano triplo

servizio striscia

Striscia la Notizia ha mostrato come molti bar di Roma applichino prezzi diversi a seconda della nazionalità dei clienti.

Un servizio di Striscia la Notizia ha smascherato una pratica diffusa in numerosi locali della capitale. La stessa comanda ha prezzi diversi a seconda che sia consumata da un italiano o da uno straniero. I cittadini stranieri arrivano a pagare anche tre volte di più rispetto ad un italiano.

Colazione nella capitale, per gli stranieri costa il triplo

Striscia la Notizia ha smascherato una pratica utilizzata da molti bar della Capitale. Il tg satirico di Canale 5, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni, ha infatti deciso di mandare alcuni attori, italiani e stranieri, in diversi locali del centro di Roma. La scoperta lascia senza parole. Un tramezzino e una spremuta hanno prezzi diversi se a richiederli è un italiano o uno straniero. Se una colazione per un turista italiano costa 10 euro, per uno straniero costa almeno 15 euro. In alcuni locali il conto raggiunge addirittura i 21,50 euro rispetto agli 8 pagati da un cittadino italiano.

Le reazioni dei titolari

Una volta scoperto che la pratica è diffusa in numerosi locali, l’inviato del programma, Riccardo Trombetta, ha provato a chiedere spiegazioni ai titolari dei bar incriminati, ma le risposte ottenute sono state tutt’altro che esaustive. La domanda è sempre una: “come mai questa differenza?”. Il titolare del primo locale ha risposto secco: “Non avete proprio nulla da fare?”. Il gestore del secondo locale invece ha provato a giustificarsi: “Evidentemente c’è stato un problema con il pagamento. Se ci accorgiamo di una svista del genere restituiamo subito la differenza”. Uno dei titolari interpellati si è molto infastidito dall’irruzione della troupe nel suo locale. Inizialmente l’uomo ha insultato e spintonato Trombetta arrivando addirittura a dire: “Spegni questa telecamera o te la rompo”. L’inviato ha quindi fatto notare come l’aumento dei prezzi corrisponda ad una sorta di tassa di soggiorno sulle consumazioni. L’uomo non ha esitato a rispondere: “Lo Stato ha messo la tassa di soggiorno agli alberghi e io la metto al mio bar”.