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Biella, 90enne morto nel letto: ucciso dal vicino di casa

vicino di casa

Arrestato il vicino di casa del 90enne trovato morto a Pralungo. L'anziano non è deceduto per cause naturali ma ucciso, durante una rapina.

Arrestato a Pralungo, in provincia di Biella, un 34enne accusato di aver ucciso Dino Baglioni. L’anziano, 90 anni, era stato trovato morto nel suo letto e inizialmente si era pensato ad una morte naturale, ma si trattava di una messinscena. Durante una rapina, il vicino di casa ha infatti colpito con una spranga il pensionato, causandole diverse fratture sul cranio. Il 34enne ha confessato.

Uccide anziano durante una rapina

Ha confessato l’omicida di Dino Baglioni, il 90enne trovato morto il 6 ottobre 2018 nella sua abitazione a Malavecchia, frazione di Pralungo, in provincia di Biella. A lanciare l’allarme il vicesindaco che aveva notato l’assenza dell’anziano dal bar dove Dino si recava quotidianamente per passare un po’ di tempo con compaesani e amici. L’uomo infatti viveva da solo ormai da una ventina d’anni, e in zona non aveva parenti stretti.

Quando i vigili del fuoco sono entrati nella casa di Dino Baglioni, hanno ritrovato il 90enne riverso nel letto, ormai privo di vita. Inizialmente si è pensato ad un malore ma una piccola macchia di sangue ha fatto ipotizzare alle forze dell’ordine che in quell’appartamento si era consumato un delitto. Dall’autopsia è risultato infatti che il cranio della vittima presentava fratture in più punti. Dopo alcuni giorni di indagini, l’attenzione degli inquirenti si è quindi focalizzata sul vicino di casa dell’anziano, il 34enne Lorenzo Osella, che è stato arrestato ieri sera.

Nel corso dell’interrogatorio l’uomo è crollato ed ha indicato agli investigatori anche il punto dove aveva nascosto l’arma del delitto, uno spranga, occultata tra le sterpaglie del torrente Oropa che scorre poco distante. Lungo la riva, recuperata anche la refurtiva. Il 34enne ha ucciso Dino perché l’anziano l’aveva sorpreso a rubare in casa. L’omicidio sarebbe avvenuto non in camera da letto, dove invece il cadavere è stato adagiato dal suo assassino nella speranza di riuscire a simulare una morte naturale.